E’ stata approvata dalla Camera dei Deputati nella mattinata di oggi, mercoledì 4 maggio 2017, la legge sulla legittima difesa. Adesso l’ultima parola spetta al Senato.

L’approvazione tra malcontento e proteste

Sono stati ben 225 tra PD, AC, Civici ed Innovatori, ad esprimere la loro opinione a favore. Hanno votato “no” invece gli appartenenti al Movimento 5 Stelle, a Sinistra Italiana, a Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e MDP; mentre gli astenuti sono stati 11. Nonostante la maggioranza della Camera avesse idee comuni sull’approvazione della legge, non sono mancati i malcontenti sfociati poi in proteste, che hanno accompagnato la vicenda.

Tra le opposizioni più accese figura quella di Matteo Salvini, che già precedentemente in un’intervista a Radio Padania aveva espresso il suo disappunto sulla materia. Il leader della Lega Nord all’approvazione ha gridato ai colleghi deputati di vergognarsi; comportamento che gli ha fatto guadagnare l’espulsione dall’aula, su ordine della presidente Boldrini. Salvini ha quindi abbandonato il luogo tra le contestazioni di alcuni membri del PD. Dopo l’espulsione del leader nordista anche altri deputati hanno espresso il loro disappunto, esponendo striscioni che affermavano il diritto alla legittima difesa in qualsiasi momento o luogo. Questi, su ordine della Boldrini, sono stati rimossi. A questo punto i componenti di Fratelli d’Italia hanno esposto delle lettere scritte a penna su fogli bianchi, fino a formare le stesse opinioni che erano state appena rimosse, e quando anche questi sono stati ‘sequestrati’, sono stati esposti fogli contenenti l’intera stessa frase.

I motivi delle proteste

Il motivo che ha scatenato le proteste da parte dei componenti dei gruppi appena menzionati, è il fatto che viene considerata legittima difesa un’aggressione che avviene in un’abitazione, negozio, attività o ufficio, ma per far sì che il triste evento venga considerato tale, deve consumarsi di notte ed in determinate condizioni di violenza, minaccia o inganno.

Le tre condizioni sine qua non della legge

Nel testo legislativo sulla legittima difesa sono previsti, oltre alla reazione all’offesa subita in determinate condizioni, altri due punti di fondamentale importanza, quali: l’esclusione della colpa per l’offeso in caso di turbamento di quest’ultimo; l’assistenza a carico dello Stato, nel caso in cui venga dichiarata la non punibilità dell’offeso, per legittima difesa. E’ per questo motivo che, a decorrere dal 2017, verrà stimato a favore della causa un onere di oltre 295 mila euro.