La visita del Dalai Lama a San Diego è iniziata con una conferenza stampa densa di battute. Accolto con entusiasmo e con un grande abbraccio spirituale da parte del pubblico americano, il premio Nobel per la pace è andato subito al nocciolo dei problemi che affliggono tutta l’umanità: i conflitti religiosi, il riscaldamento globale, le disuguaglianze sociali e l’intolleranza interrazziale. Messaggero di speranza e ispiratore di una risoluzione pacifica dei conflitti, il leader tibetano ha introdotto il discorso scientifico, soprattutto i nuovi progressi compiuti dalle neuroscienze e dalla fisica quantistica, per dimostrare come il genere umano sia capace, se giustamente motivato e allenato, di mettere in luce e far prevalere le proprie qualità positive.

Il nemico è una creazione della nostra mente

Giunto nella città californiana il 15 di giugno, il Dalai Lama ha tenuto un lungo discorso all’Università di San Diego. “Sono un essere umano come tutti voi – ha esordito il leader spirituale tibetano – ho emozioni e pensieri positivi e negativi, che condivido con tutto il resto dell’umanità. La meditazione buddista mi aiuta a regolare e tenere a bada la mia vita emotiva; ma non sono una persona diversa da voi, sotto questa la tonaca sono un uomo come chiunque. L’educazione ha fatto passi da gigante – ha continuato il Dalai Lama rivolgendosi agli studenti e alle loro famiglie - oggi ci sono più persone istruite di quante ce ne siano state in tutti i tempi della storia umana; ma manca l’addestramento alle emozioni, alla compassione nei confronti di se stessi e degli altri.

Le guerre e i conflitti sociali, così come le disuguaglianze di genere e tra ricchi e poveri, sono dovuti alla mancanza di empatia”. Tenendo a precisare che le divisioni partono dalle nostre menti ha aggiunto: “la scienza ha dimostrato, soprattutto le neuroscienze e la meccanica quantistica, che la realtà oggettiva è mediata dai nostri sensi, noi non la conosciamo direttamente; il nemico è dunque una creazione della nostra mente.

E in risposta agli ultimi fatti di sangue, compiuti in nome di qualche Dio, ha tenuto a precisare che: “Nessuna dottrina religiosa istiga all’odio e all’uso della violenza, anzi al contrario, tutte le religioni hanno come fondamento la pace e l’amore”.

Odio e divisioni sociali creano i conflitti

Il premio Nobel della pace è estremamente convinto che siano le emozioni negative a creare problemi e sofferenze al genere umano, aggravate dalle divisioni territoriali, di razza e di casta.

L’essere umano è capace di fare grandi cose, è molto intelligente - ha detto il Dalai Lama - ma quando a trascinare le sue azioni, sia individuali che collettive, sono le emozioni negative, come l’odio e la rabbia, iniziano i problemi”. Tutti gli oltre sette miliardi di persone che abitano la Terra, desiderano essere felici e vivere senza problemi, e ne hanno diritto, ha riconosciuto il leader tibetano, ma questo sogno non si può realizzare se continuano ad esistere le divisioni, puramente ideologiche e mentali, tra noi e gli altri. “Questa è la base del bullismo, dell’intolleranza e in ultima analisi della violenza – ha continuato il Dalai Lama – ma se considerassimo tutti gli esseri umani come fratelli e sorelle, nulla di male può accadere all’umanità.

Gli atteggiamenti negativi comportano emozioni negative. Non sono le emozioni il problema, perché queste cambiano continuamente, ma sono le abitudini mentali che le tengono stabili all’interno della nostra mente, portandoci a compiere azioni malvagie nei confronti di noi stessi e molto più spesso verso gli altri”. “Anche i cambiamenti climatici, che stanno provocando così tanti problemi al nostro pianeta - ha concluso il leader tibetano - sono dovuti alla mancanza d’amore e di compassione nei confronti dell’ambiente in cui viviamo.”