Nei giorni in cui infuria la battaglia Politica e mediatica innescata dall’approdo al Senato della legge sullo ius soli, torna di attualità una intervista, riproposta dal sito Dagospia, sull’argomento a Giovanni Sartori, ilustre politologo, recentemente scomparso.

Sartori: "La proposta di Renzi sullo ius soli è stupida"

In quell’occasione Sartori ha espresso tutta la sua contrarietà per l’istituto dello ius soli e ha avuto parole al vetriolo per il progetto sulla materia del Governo Renzi, il quale è oggetto di discussione in questi giorni. Il politologo aveva definito stupida, superficiale e sconcertante l’ipotesi di concedere la cittadinanza a tutti gli stranieri che fanno cinque anni di scuola.

Per essere un cittadino italiano, secondo Sartori, un cittadino straniero deve aver consapevolmente accettato il principio di separazione tra Stato e Chiese e aver rigettato il diritto teocratico o di Allah. Sartori aveva definto irresponsabile la proposta di Renzi sullo ius soli perché lo Stato ha difficoltà a trovare una sistemazione agli immigrati che arrivano dall’Africa. Inoltre, il politologo aveva considerato di estrema gravità l'ipotesi di concedere agli stranieri tutti i diritti, compreso quello di voto, in un momento storico nel quale è aumentato il numero di italiani che partono all’estero per cercare lavoro. In questo modo, aveva detto il politologo, si condanna alla scomparsa la cultura e l'identità italiane.

Giovanni Sartori è stato politologo e sociologo. Era nato a Firenze ed era Professore Emerito alla Columbia University di New York. Nel corso della sua carriera ha insegnato nelle più prestigiose Università italiane. In veste di costituzionalista e divulgatore ha inventato le definizione Mattarellum e Porcellum per alcune leggi elettorali del nostro Paese.

I suoi libri sono stati tradotti in più di trenta lingue.

Polemiche al Senato sullo ius soli

Il tema dello ius soli è stata la causa di molte polemiche e negli ultimi giorni la tensione è salita per la decisione del Senato di invertire l’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea e anticipare il voto sul disegno di legge sulla cittadinanza agli stranieri rispetto alle operazioni di voto sui presupposti di costituzionalità del decreto legge sulla obbligatorietà dei vaccini.

Due temi, i quali costituiscono l’elemento portante del programma di partiti come Lega Nord e Movimento Cinque Stelle, i cui esponenti hanno reagito in materia aggressiva alla decisione dei senatori presa su proposta di esponenti della sinistra italiana, prontamente acolta dal Partito Democratico.