In occasione della puntata di questo giovedì 6 luglio di "In Onda" su La7 è intervenuta Anna Falcone, giurista membro di Libertà e Giustizia e del Comitato per la Democrazia Costituzionale, nonché fra i promotori dell'appello per la creazione di una lista civica nazionale di sinistra. Ecco che cosa ha detto.

'Il PD non è di sinistra, non possiamo allearci con chi ha obiettivi opposti: noi vogliamo attuare la Costituzione'

Anna Falcone ha innanzitutto risposto alla domanda sul perché serva oggi un soggetto a sinistra del Pd: "Perché in realtà il PD non è un partito di sinistra e lo abbiamo visto con le mancate riforme di questi anni, non solo con la tentata Riforma Costituzionale ma anche il Jobs Act che ha mortificato il lavoro e trasformato contratti garantiti in contratti non più garantiti, con un taglio orizzontale dei diritti.

Questo non solo riguardo al lavoro ma anche la salute, con 12 milioni di italiani che hanno rinunciato a curarsi, per quanto riguarda la scuola pubblica che è stata mortificata. Vi è stata un'eliminazione del ruolo dello Stato nella gestione dei processi di trasformazione: siamo all'interno di un grandissimo processo di trasformazione. Noi non ci siamo posti il problema di Renzi ma quello di un vuoto politico che nasce dopo il voto del 4 dicembre, che oltre ad aver bocciato la Riforma ha dimostrato come la grande maggioranza degli italiani continui a riconoscersi in una Costituzione che però continua a non essere attuata in parti molto importanti: questo è lo scandalo più forte della nostra storia repubblicana.

Oltre a questo c'è un vuoto di rappresentanza anche a sinistra e per questo abbiamo fatto un appello per la costruzione di un programma dal basso di una lista unitaria civica e di sinistra, ma non contro Tizio o Caio, quanto per partire dai programmi indipendentemente dai leader".

Alla domanda se si alleerebbe mai con il PD, la Falcone ha detto: "Non posso allearmi con partiti che hanno obiettivi opposti ai miei, le alleanze si fanno in maniera coerente agli obiettivi.

E non è possibile che chi, come noi, chiede l'applicazione della Costituzione venga etichettato come sinistra radicale. Comunque nella stessa Direzione nazionale del PD Renzi ha detto chiaramente che non si alleerà mai nè coi fuoriusciti dal PD né con la sinistra: e allora non siamo noi che facciamo vincere la destra".

Sul tema dello Ius Soli la Falcone ha detto: "Sarebbe stato bello approvare la legge a inizio Legislatura, farlo adesso può sembrare opportunistico perché è molto interessante poter avere il voto dei nuovi cittadini a cui si dirà che hanno la cittadinanza grazie alla riforma di Matteo Renzi".

'C'è un emergenza democratica e una sociale: vogliamo dare voce al 50% degli italiani che non si sentono rappresentati'

Più in generale la Falcone ha poi precisato: "Il problema non è Matteo Renzi, ma il fatto che in questa democrazia il 50% degli italiani non vota, dove il lavoro è diventato totalmente precarizzato, dove la salute è un diritto non tutelato per la grande maggioranza dei cittadini che o si accontentano di una sanità allo sfascio o rinunciano alle cure. Noi abbiamo appunto lanciato un appello non per fare una sterile polemica su chi comanda, ma per far sì che la politica torni a occuparsi delle emergenze di questo paese: l'emergenza democratica e quella sociale, perché ci sono delle diseguaglianze inaccettabili e se continuiamo ad avere la logica del compromesso i problemi non si risolvono".

Prima di concludere: "I modelli civici di sinistra in Italia funzionano quando sono fatti bene, sono gli altri che ci etichettano. Quella del Brancaccio lo scorso 18 giugno non è stata una sfilata di sigle ma un'assemblea dove si è data voce a quel 50% di elettori che non votano, a quegli italiani che non hanno voce e che non si riconoscono più nelle istituzioni".