Nella mattinata di questa domenica 18 giugno al Teatro Brancaccio di Roma si è svolta l'affollata assemblea di lancio dell' "Alleanza per la democrazia e per l'uguaglianza", che a partire dall'appello lanciato da Tomaso Montanari e Anna Falcone ha riunito oltre 1500 persone.

Grande successo di pubblico al Brancaccio: in 1500 per una lista civica di sinistra

E' stata chiara fin da subito Anna Falcone nell'introdurre l'assemblea: "Non siamo qui per fare una nuova sinistra, ma per costruire una sinistra che non c'è ancora. Non vogliamo riunificare sigle, ma unire chi oggi non si sente più cittadino".

Nel suo intervento iniziale Tomaso Montanari ha detto "Vogliamo una vera coalizione civica di sinistra che abbia come obiettivo l'eguaglianza e che provi a riportare in Parlamento chi rappresenta gli esclusi. Siamo di fronte alla rottura col centrosinistra, che sono stati i principali responsabili delle diseguaglianze prodotte in questi ultimi vent'anni, dal lavoro alla scuola, dalle privatizzazioni alle guerre. Bisogna rompere con una sinistra alla Tony Blair che fa il lavoro della destra. Il Pd ormai è un pezzo della destra, con cui nessuna alleanza è possibile. Qui vogliamo costruire una forza radicalmente alternativa al PD.Il M5S è invece prigioniero di un'oligarchia imperscrutabile, che su molti temi guarda a destra".

Montanari ha anche menzionato Giuliano Pisapia, assente perché 'Non ci sono le condizioni affinché io ci sia', a cui Montanari ha chiesto chiarezza sui contenuti in vista del 1° luglio ribadendo comunque la necessità di "Una sola lista a sinistra che punti alle due cifre".

Sono intervenuti dal palco numerosi attivisti di movimenti sociali, studenti e sindacalisti.

Ma anche diversi esponenti politici come Miguel Gotor di Articolo 1 - MDP, che è stato interrotto da diversi fischi e anche da una contestatrice salita sul palco, subito fermata dagli organizzatori. Trasversali invece gli applausi della platea a Pippo Civati di Possibile, che fra le altre cose ha detto: "Non dobbiamo metterci nell'angolo con le nostre ragioni, ma parlare a tanti: pensate che oggi un giovane Di Battista aderirebbe al M5S o un giovane Cuperlo aderirebbe al PD?

Evidentemente no. Dobbiamo essere uniti ma se qualcuno insiste per andare con Renzi non lo trattiene nessuno". Mentre Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana ha proposto: "Finiamola con le formule politiche astratte, io considero l'unità un valore e un obiettivo ma questa deve corrispondere alla chiarezza. L'unità non può sacrificare la credibilità, altrimenti non riusciamo a fare niente sul piano nè elettorale, nè politico, nè sociale". Apprezzato dal pubblico anche l'intervento del segretario di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo; molti applausi anche al consigliere comunale di Bologna Federico Martelloni e al giovane attivista Rocco Albanese.

Fra gli altri esponenti politici presenti anche Massimo D'Alema a Nichi Vendola, seduti a fianco in prima fila, ma anche Enrico Rossi, Antonio Ingroia e decine di parlamentari delle formazioni di sinistra.

Non sono mancate le polemiche

Anche se non sono mancate le polemiche in particolare da parte dell'Ex OPG Occupato - Je so' pazzo, gruppo napoletano che si lamenta così sui social "Appena aperto il teatro, siamo andati a parlare con tutti e chiesto di poterci prenotare, anche 30simi, giusto per poter dire una cosa. Ci è stato detto che nella grande assemblea popolare gli interventi erano già decisi, e non si poteva intervenire. Non era un'assemblea, ma una conferenza". Secondo il gruppo partenopeo sono intervenuti "Tutti i pezzi riciclati della sinistra, gente che ha votato la fiducia al Governo Renzi, che ha votato il governo Monti, che ha votato il Jobs Act e le peggiori schifezze che ci hanno ucciso.

In tutto questo agli altri di noi che sono arrivati dopo ci hanno impedito di accedere al teatro. A questo punto una nostra compagna che si era dentro ha chiesto di intervenire alla stessa Anna Falcone ed è stata buttata fuori dal teatro dal servizio d'ordine". Al gruppo è arrivata fra le altre la solidarietà dell'europarlamentare Eleonora Forenza de L'Altra Europa (iscritta a Rifondazione Comunista).

Sul fronte opposto in molti, soprattutto di area Campo Progressista e Articolo 1 - MDP, in queste ore stanno invece solidarizzando sui social network con Gotor per la contestazione subita, sottolineando l'eccessivo rancore presente in pezzi della sinistra stessa.

Che succede ora a sinistra?

Non è semplice prevedere gli sviluppi di che cosa accadrà a sinistra nei prossimi mesi, di certo sul piano politico questo 18 giugno ha segnato una tappa importante.

Molto è stato infatti l'entusiasmo fra i partecipanti all'assemblea che hanno riempito il teatro Brancaccio in ogni ordine di posto, ma anche affollato l'atrio e la piazza antistante. Complessivamente oltre 1500 persone, un numero di partecipazione senz'altro non da sottovalutare in una calda domenica di giugno.

Fra meno di due settimane (sabato 1° Luglio ancora a Roma) si attende l'assemblea di "Insieme" proposta da Campo Progressista ed MDP, una data menzionata (spesso in modo critico a dire il vero) anche da molti dei presenti al Brancaccio. Un'assemblea che riunirà in piazza dei SS. Apostoli i soggetti più dialoganti col PD e pronti a rifare un centrosinistra che sia in discontinuità con il renzismo.

La domanda che intanto continuerà a serpeggiare per tutta l'estate fra molti dei simpatizzanti della sinistra è: "Ci sarà una sola lista a sinistra del PD alle prossime elezioni politiche oppure No?". Allo stato dell'arte rispondere con certezza è molto difficile. Se son rose fioriranno...