Il referendum per l'indipendenza della catalogna, previsto per l'1 ottobre, ha provocato una forte tensione e divisione tra Madrid e Barcellona. All'indomani del recente blitz della Guardia Civil, il vicepresidente catalano ha dichiarato che la Catalogna, pur non potendo agire liberamente, si dimostrerà responsabile ed all'altezza della situazione. Nel frattempo, il braccio destro del vice presidente catalano, Josep Maria Jovè è stato arrestato dalla Guardia Civil e con lui altre 13 persone, funzionari e politici del governo catalano.
L'Unione Europea
L'Europa ha categoricamente bocciato il referendum secessionista della Catalogna. "L'ordine costituzionale della Spagna deve rimanere immutato come tutte le altre costituzioni degli Stati appartenenti all'Unione Europea": queste le parole di Margaritis Schinas, portavoce della Commissione Ue. Discorso fortemente contestato da Amadeu Altafaj, rappresentante catalano a Bruxelles: "Siamo in un vicolo cieco, non vediamo la luce. La Commissione dovrebbe rispettare la Catalogna e promuovere il dialogo tra le parti", dichiara, riferendosi al recente arresto dei 14 funzionari della Generalitat.
Protesta
Il no di Bruxelles ha posticipato di poche ore la manifestazione di Barcellona: migliaia di persone sono accorse in piazza per protestare contro il governo centrale.
A suscitarne l'indignazione sarebbe stato il sequestro di più di 10 milioni di schede elettorali e l'arresto di 14 funzionari catalani. Nonostante gli scontri tra polizia e sostenitori del referendum, l'Europa non cede e continua a sostenere Madrid.
Governo centrale
Il ministro dell'economia spagnolo, Luis de Guindos, avrebbe offerto un aiuto economico alla Catalogna per bloccare il referendum sull'indipendenza: questo è quanto riporta il quotidiano economico Financial Times, citando alcune dichiarazioni del ministro.
"Il dialogo con Barcellona inizierà non appena verranno abbandonati i programmi secessionisti. La Catalogna è già autonoma, ma possiamo aiutarla a migliorare il sistema economico regionale".
Catalogna
Il Presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, nonostante i tentativi del governo centrale di bloccare il referendum sull'indipendenza perché ritenuto illegale, ha promosso l'attivazione di un sito web per i seggi: tutti coloro che hanno intenzione di votare al prossimo referendum, fornendo sin d'ora i propri dati anagrafici, potranno scoprire dove verranno allestiti i seggi elettorali.