La Basilicata è quasi pronta ad affrontare le proprie elezioni che si terranno, verosimilmente, nella primavera nel 2018, magari in concomitanza con le Politiche. Il centrodestra cerca una quadra per riuscire, dopo quarant'anni a cambiare il colore di quello che è il Palazzo regionale e che dal dopoguerra mai è riuscita ad ottenere questo scopo. Il centrodestra forte dei sondaggi a livello nazionale, cerca di cambiare questa tendenza anche nella regione che per ricchezze naturali, acqua e petrolio in primis sarebbe dovuta essere una delle prime regioni per PIL pro-capite, cosa che non è, anzi secondo i dati ISTAT si ritrova in una delle ultime posizioni in questa graduatoria.

Il centrodestra si organizza verso il voto

Ancora chiaro chi sarà il leader, in quanto ancora non si è trovata la quadra con gli alleati a livello nazionale di Fratelli d'Italia e del neonato Noi Con Salvini che ha corso per la prima volta in Regione alle comunali di Melfi raccogliendo il 2,5% dei consensi, senza quindi superare la soglia di sbarramento. Il rinnovamento del partito berlusconiano lo si è avuto a partire dal 2014, quando coordinatore regionale è diventato Francesco Nicola Riviello, che con il suo lavoro, oltre ad essere stato citato tra i papabili per un posto in Parlamento, è riuscito a ridare linfa al partito incoraggiando l'arrivo di nuove leve che potrebbero far accrescere il consenso di Forza Italia tra i giovani lucani.

La strada per il Palazzo del Governo è ancora lunga e sicuramente difficile ma l'entusiasmo all'interno del partito non manca proprio grazie al rinnovamento che tanto è stato richiesto a livello nazionale e che in Basilicata sembra esserci stato, grazie anche al lavoro che è stato fatto sul territorio, un lavoro capillare che lo stesso Riviello ha compiuto soprattutto durante il referendum costituzionale spiegando le ragioni del NO da parte del partito di cui è coordinatore a livello giovanile.

La partita è lunga, le liste ancora da comporre ed il candidato presidente ancora da scegliere, con alta probabilità in accordo con gli altri partiti della coalizione e senza utilizzare lo strumento delle primarie, che come si sa sono ostili al Presidente Berlusconi. In ogni caso, l'eventuale vittoria del centro-destra in una regione come quella lucana sarebbe un messaggio politico a livello nazionale non indifferente, essendo questa paragonabile alle ben più ricche roccaforti rosse come la Toscana e l'Emilia Romagna.