Il 5 Novembre si avvicina sempre di più e sarà il primo stress test per verificare lo stato di salute di tutti i partiti. Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico, sembra aver messo le mani avanti dicendo che non si dimetterà in caso di sconfitta alle elezioni regionali in Sicilia ma sicuramente il voto dell'isola avrà ripercussioni a livello internazionale, soprattutto perchè fra pochi mesi si voteranno le elezioni politiche.
Sondaggi, i risultati
L'istituto Piepoli ha pubblicato il primo proprio sondaggio per Sky dopo l'estate. I risultati sembrano essere pieni di novità e possono persino sorprendere.
La prima forza politica risulta essere il Partito Democratico che tocca il 29,5%. Un ottimo risultato per il partito capitanato dall'ex sindaco di Firenze che però potrà fare ben poco se non troverà alleanze nelle prossime settimane. Il sondaggio evidenzia infatti come un'alleanza farebbe raggiungere il 37% dei consensi ad un'ipotetica coalizione di centro-sinistra con Movimento Democratico e Progressista al 3,5%, Sinistra Italiana al 2,5% e altri piccoli partiti all'1,5%. Di gran luca distaccato in questa situazione il centro-destra che unito riuscirebbe a raggiungere il 31,5% con la Lega Nord che si conferma primo partito della coalizione con il 13,5%, Forza Italia al 12,0% e Fratelli d'Italia al 5%.
Ovviamente sul sondaggio ancora non ha avuto effetto il blocco di alcuni conti correnti risalenti alla Lega Nord per i fatti relativi al processo in cui è imputato Bossi. Fuori dal centro-destra, almeno per ora, troviamo Alternativa Popolare che riesce a racimolare un timido 2,5%. Non si discosta dalla precedente rilevazione il movimento 5 stelle che si attesta al 28,5% tallonando il Partito Democratico.
Per il movimento grillino sarà indispensabile vincere le regionali siciliane per dimostrare di saper governare ed avere una visione governativa. L'esito positivo della campagna elettorale siciliana potrebbe spingere il movimento pentastellato sopra il 30% secondo molti analisti politici evidenziando il fatto di come ancora molti italiani non si fidino della loro capacità di governare.
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