La morte del giovane di Lavagna, durante una perquisizione della finanza in casa sua alla ricerca di hashish ha riaperto la questione della legalizzazione delle droghe leggere. Intellettuali e scrittori, fra cui ricordiamo Roberto Saviano, continuano a ripetere i loro appelli perché in parlamento si riprenda la discussione in proposito.
Ma che fine ha fatto la proposta di legge depositata il 16 luglio 2015?
Il Testo che proponeva la legalizzazione della cannabis e delle droghe leggere ad uso ricreativo fu presentato più di un anno e mezzo fa da un intergruppo parlamentare.
Quest'ultimo conta 218 firmatari appertenenti ai vari schieramenti politici (in maggioranza troviamo sottoscrizioni di Pd, M5s, Sel e Misto, ma vi sono anche esponenti di Fi ed Sc). Il testo, dopo essere stato discusso ed approvato dalla commissione Giustizia, era approdato in aula, ma questa lo ha rimandato in commissione dove giace dimenticato. Lo scorso novembre Sinistra Italiana aveva cercato di riavviare l 'iter di approvazione del testo, ma si era trovata contro il voto congiunto di Pd e Lega.
La proposta di legge, se approvata, legalizzerebbe la detenzione e la vendita della cannabis e delle droghe leggere. Ai soli maggiorenni sarebbe infatti possibile possederne una modica quantità (15 grammi in casa e 5 grammi fuori casa).
Allo stesso modo verrebbe legalizzata la lavorazione e la vendita al dettaglio delle droghe leggere, possibile solo ai detentori di una licenza dei Monopoli. L' importanza che tali norme vengano approvate appare chiara nelle parole del senatore Benedetto Della Vedova "Secondo l' istat la cannabis ha un valore complessivo di quattro miliardi, attualmente appannaggio esclusivo della mafia, della camorra e delle altre organizzazioni criminali.
Le elezioni amministrative, il referendum e il cambio di governo- ha continuato- hanno bloccato il lavoro parlamentare sulla legalizzazione. Noi dell'Intergruppo cannabis legale -si è impegnato il senatore- lavoreremo nella restante parte della legislatura perché si ritorni immediatamente in commissione e poi in Aula con il voto".