Nella puntata di questo 17 ottobre di DìMartedì su La7 è intervenuto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, uno degli esponenti della minoranza del Pd, il quale è stato brevemente intervistato da Giovanni Floris sui principali fatti di attualità politica. Vediamo che cosa ha detto.

Emiliano interviene sulla mozione del PD su Ignazio Visco

Sulla recente mozione del PD contro la riconferma come Presidente della Banca d'Italia di Ignazio Visco, Emiliano ha fatto capire di aver appreso tutto dai giornali, affermando: "Il rischio è che il partito diventi un luogo in cui si reagisce di pancia e di istinto.

Evidentemente ci sono state delle intuizioni da parte del segretario del Partito Democratico riguardo a quello che potrebbe avvenire nei prossimi giorni e ha lanciato un avvertimento che non è certo un avvertimento qualsiasi ma uno ad altissimo target. Questa è una cosa che mi rattrista tantissimo perché non è così che dovrebbe agire il partito di maggioranza relativa".

Michele Emiliano: 'PD unico partito possibile della sinistra: scissioni fatte per ragioni di collocamento personale'

Interpellato su come mai non voglia uscire dal PD nonostante tutte le cose che lo dividono da Matteo Renzi, Emiliano ha poi risposto: "Gesti di rottura sono anche quelli di fare una battaglia molto difficile dentro al Partito Democratico, che è l'unico partito possibile della sinistra, questa battaglia occorre farla fino in fondo e continuare a dire la verità.

Non invece dare vita ad altre forze politiche perché si ha il timore di non poter proseguire la propria carriera politica, trovando un seggio qui o un seggio lì. La sinistra è una cosa che merita rispetto e non può essere confusa con una scissione per pure ragioni di collocamento personale".

Michele Emiliano critica la nuova legge elettorale

Infine sul tema dell'approvazione del Rosatellum bis Michele Emiliano ha detto: "La legge elettorale ovviamente fa paura a tutti, su questo non c'è dubbio. Bisognava fare una legge che consentisse agli italiani di scegliere tutti i deputati, purtroppo questa indicazione della Corte Costituzionale non è stata rispettata e si è preferito fare un mix, il solito compromesso fra le ragioni degli uni e le ragioni degli altri.

Il risultato è che non rimane soddisfatto praticamente nessuno. Resta il fatto che il Presidente della Repubblica aveva chiesto due leggi omogenee fra la Camera e il Senato e queste due leggi omogenee adesso esistono, che siano le migliori possibili però lo escludo: io avrei preferito dei collegi uninominali dappertutto, senza listini bloccati".