Le nefaste diatribe fra Madrid e Barcellona sono giunte, nella giornata del 21 ottobre 2017, ad una fase cruciale. Dopo il vertice di Bruxelles, infatti, il premier Mariano Rajoy che,aveva indetto un consiglio dei ministri, appunto, per la giornata di sabato, ha deciso di avviare contro Puigdemont e la sua catalogna l'articolo 155 della Costituzione. Una tale applicazione, chiaro segnale di anti indipendenza e che non ha precedenti nella storia politica, prevede la sospensione dell'autonomia della Catalogna e la destituzione dello stesso presidente catalano, Carles Puigdemont.

La rabbia di Puigdemont

La Catalogna è una regione popolata da circa 7,5 milioni di abitanti. Di questi, almeno 450mila - su invito di Puigdemont di difendere le loro istituzioni - sono scese in piazza a Madrid per manifestare apertamente il suo dissenso contro la ferma decisione del premier Mariano Rajoy che, nel consiglio dei ministri indetto per sabato 21 ottobre, ha messo in evidenza la volontà di procedere con la "liquidazione" dell'autogoverno della regione catalana.

Con la sospensione dell'autonomia della Catalogna, infatti, il governo madrileno prenderà il controllo del Parlamento della Generalitat, dei Mossos d'Esquadra, dell'amministrazione senza escludere il controllo della televisione e della rete pubblica.

Puigdemont afferma che privare il Governo catalano della sua autonomia è un colpo di stato contro tutta la popolazione catalana. Parla, inoltre, di un ritorno al franchismo del 1975, ovvero al periodo della dittatura militare di tipo conservatrice e cattolica, guidata da Francisco Franco.

Il commissariamento

In realtà, il governo madrileno non ha sospeso in tutto e per tutto l'autonomia della Catalogna.

Si parla, piuttosto, di un commissariamento che sospende i vertici del Parlamento della Generalitat, con la proposta avanzata al Senato di destituire Puigdemont e tutti i membri della sua amministrazione.

I loro poteri passeranno, poi, nelle mani di autorità designate direttamente da Madrid e controllate dai ministri del governo iberico.

Siffatte misure - precisa ulteriormente Rajoy - vietano al Parlamento catalano di indire nuove elezione al fine di eleggere un sostituto di Puigdemont e sarà lo stesso premier a svolgere le funzioni del presidente catalano per convocare nuove elezioni entro i sei mesi prossimi.

Il Senato - che ha già ricevuto questi provvedimenti - darà il via libera finale e definitivo il 27 ottobre.

Cosa recita l'articolo 155?

L'articolo 155 della Costituzione, che difende l'articolo 153 che parla del ruolo delle Comunità Spagnole Autonome, recita che se un governo regionale non rispetta i suoi obblighi o, addirittura, mette seriamente in pericolo l'interesse di tutto il Paese, Madrid può e deve prendere le redini della situazione per difendere e tutelare un tale interesse generale.