"Io sconsiglio di dire alle gente che c’è un milione di posti di lavoro in più, perché le famiglie sanno bene com’è la situazione dei giovani". Così ha affermato Bersani, esponente della lista Liberi e Uguali, in un’intervista al programma Circo Massimo su Radio Capital. Molteplici i temi toccati durante quell’intervista, ad iniziare dai rapporti tra Liberi e Uguali e il Movimento 5 Stelle.

Il dialogo possibile

Riportata da Repubblica, nell’intervista Pierluigi Bersani sottolinea come LeU non escluda a priori la possibilità di un dialogo con il M5S, anche se, aggiunge, parlare di un’alleanza "è tutto un altro film".

Dipenderà dai temi: se Luigi Di Maio e il Movimento non avranno una posizione sicura, o contrastante con Liberi e Uguali, su temi come la moneta unica, l’antifascismo, la questione migranti e il fisco, "io gli dico ciao ciao".

Sul Jobs Act

Bersani commenta poi il vanto renziano di aver creato molti nuovi posti di lavoro grazie al Jobs Act: "Io sconsiglio di dire alla gente che c’è un milione di posti di lavoro in più, perché le famiglie sanno bene com’è la situazione dei giovani". Non si può dire, continua l’esponente di LeU, che semplici cifre numeriche, semplici dati statistici, rappresentino davvero un incremento occupazionale, se quell’incremento occupazionale si riferisce in realtà a lavori di "un’ora alla settimana o una settimana in sei mesi".

Anche se, però, Bersani non condanna il Jobs Act tout-court: il bonus di 80 euro, infatti, se LeU dovesse andare al governo, lo confermerebbe. Ma non è con i bonus, precisa, che le cifre dell’occupazione aumentano, bensì solo con gli investimenti, "abbattendo la precarietà" per "ridurre le disuguaglianze".

Sul “voto utile”

E sul tema del “voto utile” invocato da Matteo Renzi come salvaguardia dalla potenziale vittoria elettorale delle destre, Bersani replica che, in realtà, chi pensa che votare LeU sia un assist al centro-destra, "ha perso il senno", perché la lista, lungi dall’allontanare gli elettori dalle urne, ve li riporterebbe.

Come manifesta il caso Gori, chiosa Bersani, sicché in Lombardia il Pd "perde da solo", e in pochi mesi ha perso "Monza e Sesto San Giovanni". Ciò accade, conclude l’esponente di LeU, perché una porzione dell’elettorato di sinistra "non ne vuole più sapere".

Un Nazareno-bis?

Bersani ammette poi anche la possibilità futura di un nuovo accordo Berlusconi-Renzi, di un patto del Nazareno bis, sebbene questa possibilità rimanga al contempo poco probabile.

Certamente però, aggiunge Bersani, l’ex-Cavaliere sa che "è meglio parlare con Renzi" piuttosto che con gli attuali alleati della Lega e di Fratelli d’Italia. E allo stesso tempo Renzi sa, continua Bersani, che eliminando l’anima più di “sinistra” del Partito democratico vi è la nuova opportunità di avvicinarsi proprio all’elettorato di Berlusconi. Ma, conclude, un governo di larghe intese "non aiuterebbe l’Italia".