Schiaffo della politica USA a Donald Trump. Il Senato rispedisce al mittente la proposta di legge per far diventare illegale l'aborto oltre la ventesima settimana di gravidanza.

Le primissime indiscrezioni parlano di un Presidente infuriato per la batosta rimediata. Il passaggio legislativo era arrivato al vaglio del Senato dopo un primo passaggio alla Camera in ottobre e sembrava essere destinato a passare. Occorrevano 60 voti per l'approvazione definitiva della nuova norma. La maggioranza di 51 voti favorevoli contro 46 contrari, dunque, non è stata sufficiente per arrivare al risultato auspicato.

Donald Trump ha chiesto ai Senatori di ripensarci e di valutare nel futuro prossimo una legge a tutela della vita. La riforma di Trump avrebbe previsto poche eccezioni legate esclusivamente a casi particolari. Le donne incinte avrebbero potuto ricorrere all'interruzione di gravidanza volontaria solo in caso di problematiche tali da mettere a repentaglio la vita della partoriente. In alternativa avrebbero potuto abortire le donne vittime di violenze e di abusi familiari.

La difficile battaglia per i diritti in America

Proteggere la vita negli Stati Uniti significa cose molto spesso contrastanti tra loro. Risulta molto complesso, per esempio, fare un'analogia tra la libera circolazione delle armi e il rispetto della vita umana.

Ma la politica di Trump ci ha sempre abituato alla doppia morale. Nel caso dell'aborto il Presidente americano parla di difesa dei soggetti che non possono difendersi. In base ad alcuni studi scientifici i bambini proverebbero dolore già nel grembo materno.

Trump scivolò sulla questione dell'interruzione volontaria di gravidanza anche in piena campagna elettorale.

Arrivò addirittura a prospettare una "punizione" per il ricorso all'aborto. La dichiarazione poi venne rivista e in parte smentita ma la polemica contro questa deriva irrispettosa per il genere femminile non si fermò affatto.

Tutti i muri di Trump

Il Presidente USA viene spesso associato ai muri. Non si tratta solo delle barriere materiali come quella tra il Messico e gli Stati Uniti.

L'inizio dell'era Trump è stato caratterizzato da una lunga serie di ostacoli messi di fronte a chi chiedeva maggiori diritti. Gli afroamericani che avevano visto in Obama una speranza si trovano di nuovo al centro del dibattito, ritenuti troppo spesso colpevoli un po' di tutti i mali dell'America.

La legge per vietare l'aborto oltre le 20 settimane di gravidanza è solo l'ultimo atto di una presidenza che con il riconoscimenti dei diritti sembra andare poco d'accordo.