E' il caso mediatico del momento. Lo scandalo avvenuto in queste settimane a Salerno e che vede coinvolto Roberto De Luca, assessore al Bilancio al Comune di Salerno e secondogenito dell'attuale presidente (Vincenzo) della Regione campania, accusato dei reati di corruzione e concussione per una presunta operazione poco legale circa lo smaltimento dei rifiuti.

Pronto l'intervento di replica del governatore De Luca che, in una lunga diretta sulla propria pagina di Facebook, ha difeso il figlio e attaccato duramente quelli che a suo dire sono detrattori del figlio.

L'ex sindaco di Salerno se l'è presa principalmente con i politici Luigi Di Maio e Pietro Grasso per le dichiarazioni - a suo dire - amorali sulla vicenda. Dura invettiva anche contro i giornalisti della redazione di FanPage, la testata online che ha curato l'inchiesta, rea di aver "svelato gli altarini". De Luca si rivolge ai giornalisti di Fanpage chiamandoli "camorristi".

Secondo il governatore, quella di questi giorni è solamente una tentativo di condizionare e influenzare il voto della prossima tornata elettorale in programma il 4 marzo 2018. Il presidente accenna ad una terribile campagna di aggressione televisiva e pseudo-giornalistica contro il Partito Democratico, di cui egli fa parte.

Parole al sangue quelle del salernitano che non risparmia nessuno dei suoi avversari politici, arrivando a definire il presunto scandalo soltanto una becera operazione camorristica e squadristica contro di lui e il suo gruppo.

Cantone e l'A.N.A.C.

Nel lungo discorso De Luca senior ribadisce che da quando lui è presidente della regione Campania, la sua azione amministrativa è rivolta ad allontanare la camorra dal territorio.

Il presidente ci tiene a sottolineare il fatto che la Regione Campania ha stipulato un protocollo di legalità con A.N.A.C. (Autorità Nazionale Anti Corruzione) per la gestione di tutte le gare d'appalto dell'Ente di Palazzo Santa Lucia, evidenziando come la Campania sia la prima ed unica regione d'Italia. Peccato, però, che sia prontamente smentito dal magistrato Raffaele Cantone, presidente del A.N.A.C., il quale dichiara che l'autorità da lui guidata non si è mai occupata della S.M.A., la società della regione Campania che incaricata della gestione dei rifiuti.

Una trovata di FanPage per "scombussolare" l'esito del voto e accendere questa campagna elettorale o l'ennesimo scandalo della Politica che vede coinvolti i vertici regionali? Alla magistratura l'ardua sentenza!