Giovani e politica. Ventinove anni e già una grande esperienza politica, tutta a sinistra. Giuliano Sdanghi ora si sente maturo per una grande prova, quella della candidatura alla Camera dei Deputati. Una faccia nuova nella lista di Liberi e Uguali di Pietro Grasso per il collegio Lazio 2.02. Lo abbiamo intervistato.

Nella galassia della sinistra italiana, dove si colloca Liberi ed Uguali per la quale concorre per le politiche del 4 marzo alla Camera dei Deputati: a quale bacino elettorale intende rivolgersi?

A coloro che vogliono uscire dalla galassia della sinistra, innanzitutto.

Vi è una maggioranza silenziosa che non guarda le mille formazioni a sinistra del PD e nello stesso tempo sono delusi dal PD. Noi vogliamo dire a loro, con forza, che certi valori cari alla sinistra noi di Liberi e Uguali non li tradiremo mai più.

Essere giovani e fare politica. Cosa significa?

In questo momento, dove le diseguaglianze crescono, significa non rimanere inermi di fronte alle ingiustizie e alle prese in giro di chi è stato al governo fino adesso. Quindi, in poche parole, ecco perché faccio politica. Sono stanco di vedere cittadini rinunciare a curarsi. Sono stanco di vedere odio e violenza verso chi è diverso da noi. La sparatoria, che preferisco chiamare atto di terrorismo, è la risposta di chi crede che sia tutta colpa dei migranti se l'Italia è a pezzi oggi.

I mandanti politici della sparatoria sono quelli che soffiano sul vento dell'intolleranza e del razzismo. Sono stanco di vedere miei coetanei o più giovani di me aggirarsi nel mercato del lavoro senza diritti, senza una giusta retribuzione. Sono stanco di dover vedere mercanteggiare i diritti umani e civili.

Pianeta Sinistra

Provieni da Rifondazione Comunista. Cosa ha determinato il tuo passaggio a nuove formazioni?

Rifondazione Comunista, a cui debbo molto, è rimasta invischiata in questi anni nella logica della mera protesta e della testimonianza fine a sé stessa. Noi, oggi, dobbiamo fare quadrato intorno ad una proposta nuova di sinistra che coniughi il bisogno di cambiare radicalmente la società odierna con la necessità di essere prima nei luoghi deputati alle scelte (parlamento, consigli regionali, consigli comunali) e poi al governo del paese.

Ovviamente tutto in un quadro dove, però, non vi siano deleghe in bianco, ma all'interno di una democrazia partecipata e vera.

Come vedi dal tuo punto di vista le liste di Potere al Popolo e del Pd?

Il Partito Democratico, oramai, di democratico ha davvero poco. Renzi ha completato la metamorfosi. Basta guardare le liste dei suoi candidati: premiati gli Yes Man, bocciato chi quel partito lo ha costruito o sta cercando, con enormi difficoltà, di evitare ciò che è già successo: una trasformazione personalistica e centrista, in stile Macron. Dunque gli appelli all'unità del centrosinistra non sono stati bocciati da noi di LeU, ma da Renzi stesso. Diversa valutazione invece di Potere al Popolo. Non mi vergogno a dire che durante la loro raccolta firme per presentarsi li ho sostenuti fino in fondo.

Ce l'hanno fatta, nonostante l'oscuramento. Questo perchè Potere al Popolo è fatto di persone meravigliose con cui ho piacere, da sempre, di discutere per migliorare questo paese. Ma, seguendo la mia logica che ho spiegato precedentemente, non hanno colto il bisogno enorme di avere una unica lista a sinistra del PD. Oggi serve, più che mai, unirsi sui punti che abbiamo in comune rinunciando ai punti dove abbiamo divergenze. Oggi serve parlare di presente e futuro rinunciando ad atti d'accusa che guardano al passato.

Pensi che la competenza e l’esperienza siano un bagaglio necessario per chi vuole fare politica?

Certo, senza ombra di dubbio. Io faccio politica dall'età di 18 anni. Oggi ne ho 29.

Pur non avendo avuto incarichi istituzionali, ho imparato attraverso la formazione politica, la formazione scolastica e la militanza sotto vari punti di vista (partitica, associativa, di movimento) a riconoscere i punti di forza e i punti deboli della vita pubblica e politica. Se devo chiedere chiarimenti su una questione nella Pubblica Amministrazione devo già sapere a chi rivolgermi o, perlomeno, sapere cosa mi serve.

I 5 stelle cosa sono per te?

Hanno pensato di rappresentare molte delle critiche generali al sistema attuale che noi stessi facciamo, e su queste hanno costruito un consenso basato su parole d’ordine generiche spesso ambigue e contrastanti per accontentare questi e quelli, con programma fantasmagorico e volto a raccogliere consensi facili.

Hanno dimostrato totale incapacità’ a governare, per la incompetenza di chi ha responsabilità’ decisionali (sindaci, assessori) e la totale incapacità’ a formare squadre e a coordinarle; infine, ma non in ordine di importanza, predicano trasparenza e partecipazione ma si chiudono a riccio e vivono in un partito comandato da un dittatore politico e dal responsabile di una società’ privata: passi, per modo di dire Grillo, ma il passaggio ereditario del potere decisionale da Casaleggio padre a Casaleggio figlio è qualcosa che non ha precedenti nell’era delle società' democratiche. Ciò non toglie che come un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta.

Presenterò una legge che applichi convezione Onu su disabilità

Quali sono i punti qualificanti del tuo programma elettorale?

A parte i temi presenti in maniera più esaustiva nel programma generale di Liberi e Uguali, ritengo importante parlare della ripubblicizzazione di settori importanti. Il Lago di Bracciano è a rischio proprio perché si è dato in mano ai privati (e a Virginia Raggi, assente come sindaco della Città Metropolitana, ma pronta a difendere gli interessi di Acea) la gestione idrica. In Parlamento bisogna assolutamente far approvare una legge che ratifichi il risultato referendario del 2011. E' un punto cruciale anche per la Regione Lazio, dove siamo alleati di Nicola Zingaretti.

Senza se e senza ma.

Qual è il primo disegno di legge che presenterai?

Lavorando nel mondo del sociale, e nello specifico nel mondo delle persone con disabilità, una legge che applichi la convenzione ONU delle persone con disabilità, in modo da garantire a loro una vita autonoma e indipendente. E, come detto prima, una legge sull'acqua pubblica e un'altra che garantisca una politica a livello locale che ci porti come obiettivo alla rinuncia dell'utilizzo delle discariche, così come le conosciamo finora.