Quando mancano solo tre settimane al voto, SWG ci mostra il peso dei principali protagonisti della scena politica.

Osservando gli ultimi dati disponibili, è possibile fare il punto della situazione a pochi giorni da quando entrerà in vigore il divieto di pubblicare sondaggi (previsto nei 15 giorni precedenti al voto: scatterà il "silenzio" da sabato 17 febbraio).

Calano le principali forze politiche, a beneficio delle liste minori

Come prima lista si conferma il M5S, dato al 28% (in calo dello 0,4% rispetto alla settimana precedente). Staccato di quasi 5 punti, troviamo il PD, dato al 23,3% (in calo dello 0,4% dal 23,7%).

Come terzo partito si piazza Forza Italia, stimata al 15,7%, tallonata dalla Lega di Matteo Salvini in crescita al 13,1% (rispettivamente in calo dello 0,2% e in crescita della stessa variazione rispetto ai dati della settimana precedente).

Liberi e Uguali, guidata da Pietro Grasso, passa dal 6,0 al 6,5%, confermandosi come quinta forza. Fratelli d'Italia si attesta al 4,8% (in calo dello 0,3%).

Considerando la soglia di sbarramento fissata al 3%, i partiti fin qui visti non avranno problemi ad entrare in parlamento. Al contrario, le liste seguenti dovranno lottare nelle ultime tre settimane di campagna elettorale per provare ad eleggere deputati e senatori: +Europa di Emma Bonino è stimata al 2,8%, in netta crescita dal 2% dell'ultima rilevazione; Noi con l'Italia - UDC scende al 2% (dal 2,3%).

Tra l'1 e il 2% troviamo Civica Popolare di Beatrice Lorenzin, precisamente all'1,3% (in crescita dello 0,2%). Sotto l'1% si piazzano la lista Insieme con Verdi e Socialisti (allo 0,8%), Potere al Popolo allo 0,7% e SVG allo 0,3%.

Gli altri partiti, non indicati nel sondaggio, rappresentano lo 0,7% delle intenzioni di voto.

Il centro-destra si conferma come prima coalizione

Analizzando le due coalizioni, il centrodestra è stimato al 35,6% (in calo dal 36,2%) mentre il centrosinistra è dato al 28,5% (in crescita dal 28,1%).

Scendono gli indecisi e sale l'affluenza

La percentuali degli indecisi scende dal 18,9 al 18,3% mentre l'affluenza al voto stimata sale dal 63 al 65% (va ricordato che alle Politiche del 2013 quella effettiva era stata del 75% mentre alle Europee del 2014 avevano votato solo il 59% degli aventi diritto).

Il sondaggio è stato realizzato tra il 5 e il 7 febbraio con il metodo di rilevazione CATI-CAMI-CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti maggiorenni.