La trattativa tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per tentare di costruire una maggioranza di governo pare stia vivendo un momento di impasse, come capita spesso in situazioni del genere. Motivo del contendere, prima ancora del confronto programmatico, la definizione di chi dovrà sedersi a palazzo Chigi con l'incarico di Presidente del Consiglio.

Tra i due negli ultimi giorni si è registrato un duro scontro verbale. Se Salvini si è arreso, a parole, a fare un passo indietro, per Di Maio è invece prioritario che sia lui a ricoprire la carica di maggior responsabilità.

Salvini, ospite di Bruno Vespa, ha quindi rilanciato ricordando al suo interlocutore che alla sua coalizione mancano solo 50 voti per governare autonomamente.

Quei 'cani sciolti' del gruppo misto

Questi 50 voti potrebbero entro breve tempo arrivare davvero per appoggiare il leader del centrodestra. Sono semplici calcoli che ha fatto oggi l'ex parlamentare di lungo corso Pino Pisicchio che, intervistato da Il Tempo, ipotizza che un eventuale governo di centrodestra potrebbe essere appoggiato dai componenti del 'gruppo misto'.

C'è chi li chiama 'cani sciolti', chi 'impresentabili', chi 'miracolati' della politica, ma in concreto il loro voto anche in questa legislatura potrebbe essere fondamentale non solo per la durata, ma anche per la nascita di una nuova maggioranza di Governo.

Stiamo parlando dei neoeletti che appartengono al 'gruppo misto' alla Camera ed al Senato. Questo è il nome del gruppo al quale generalmente appartengono tutti coloro che per vari motivi, pur essendo stati eletti in liste di partito, ritengono di poter svolgere la loro attività per così dire 'autonomamente'.

Un'altra parte dei suoi componenti è data da coloro che sono stati eletti da liste che non hanno raggiunto il numero minimo di seggi (20 alla Camera e 10 al Senato) al fine di consentire loro la formazione un gruppo autonomo.

Il gruppo misto storicamente nacque proprio per ospitare questa tipologia di parlamentari.

A questa pattuglia, composta dagli eletti di valle d'Aosta e Alto Adige, in questo momento si aggiungono gli eletti di Noi con l'Italia, in parlamento grazie a Berlusconi, ed alcuni celebri candidati in quota PD. Si va da Pierferdinando Casini a Beatrice Lorenzin, passando per Bruno Tabacci, Riccardo Magi ed il socialista Riccardo Nencini.

Ad essi, attualmente, si aggiungono gli eletti di Liberi e Uguali e gli espulsi (ma con il seggio sicuro) del movimento Cinquestelle. In tutto adesso sono 58 questi parlamentari senza partito, ma, come ha detto l'ex onorevole Pisicchio, nelle ultime legislature si è arrivati a parecchie decine di più. Tutti fuoriusciti dai vari partiti che avrebbero un'unica convenienza ad appoggiare un governo qualsiasi: arrivare sino alla fine della legislatura.