A quattro anni di distanza dallo scandalo per un giro di baby squillo che travolse suo marito Mauro Floriani, che nell'ottobre 2015 patteggiò con la procura della Repubblica una condanna ad un anno di reclusione e 1.800 euro di multa, l'eurodeputata Alessandra Mussolini per la prima volta parla della vicenda a 'Belve su Nove', nel corso di un'intervista realizzata da Francesca Fagnani. La Mussolini ha affrontato la vicenda di prostituzione minorile che ha riguardato suo marito con grande calma, tuttavia ha detto di non essere riuscita a perdonarlo, evidenziando come si tratti di una ferita ancora aperta.

Nessun perdono

"Perdonare mio marito? Ma che siamo matti? Si va avanti, non si perdona" ha dichiarato l'eurodeputata, secondo la quale il perdonare spetterebbe al Pontefice, ai prelati, ma non agli uomini. "Vivi, comprendi e stai con una persona che è fondamentale, lo è stata in passato e lo sarà in futuro, per i nostri figli, per me e per la mia famiglia, ma chi perdona veramente?" ha esclamato la Mussolini. Che ha dichiarato che in quel momento anche la solidarietà ricevuta non gli servì a niente. La Mussolini ed il marito si sposarono a Predappio, il giorno dell'anniversario della marcia su Roma. "Non si trattò di una casualità, fu tutto voluto" racconta la Mussolini, che racconta di avere utilizzato lo stesso abito da sposa della madre, che come lei si sposò a Predappio.

La vicenda che travolse suo marito

Mauro Floriani, ex capitano delle Fiamme Gialle, nel 2014 finì al centro di un'inchiesta in merito ad un giro di prostituzione minorile nel quartiere romano dei Parioli. In un primo momento l'uomo negò ogni addebito, salvo poi ammettere gli incontri sostenendo di non essere a conoscenza della reale età delle baby squillo.

La procura definì "inconfutabili" le prove a suo carico. L'uomo riferì di essere entrato in contatto con le giovanissime prostitute grazie ad un annuncio pubblicato su un sito internet, nel quale vi era scritto che erano maggiorenni. Dall'inchiesta emerse che le due ragazzine furono adescate su un sito di incontri e convinte a vendersi, e le manette scattarono anche per la madre di una delle due giovani, che era al corrente di tutto e incassava anche una percentuale del ricavato delle prestazioni delle due giovani.

Floriani patteggiò con la Procura una condanna ad un anno di reclusione e 1.800 euro di multa. Per lui non si aprirono le porte del carcere, ma la questione ha distrutto la sua immagine pubblica, creando forte imbarazzo anche alla moglie, che nel corso della sua attività politica si è sempre dimostrata sensibile ai temi legati alla famiglia.