Nella serata di questo 20 marzo, in occasione della trasmissione "DiMartedì" su La7, Pierluigi Bersani è tornato a parlare in TV per la prima volta dopo le Elezioni politiche di oltre due settimane fa, alle quali è stato rieletto deputato nonostante il risultato non positivo della sua lista "Liberi e Uguali". Vediamo quello che ha detto.
Bersani analizza il risultato delle elezioni politiche
Bersani ha iniziato dicendo: "Ci eravamo accorti che le cose non andavano bene già almeno tre anni fa, ma accorgersi del problema non significa avere la capacità di risolverlo: però c'è anche chi il problema non ha saputo vederlo.
Questa percezione di 'apparentamento' fra centrosinistra ed establishment ha molti responsabili".
Riguardo al fatto che LeU va bene dove il Pd tiene e viceversa, Bersani ha detto: "Noi che avevamo visto l'onda siamo stati oltrepassati da essa e ne abbiamo preso solo un pezzettino. Se noi siamo stati visti solo come una variante del sistema da combattere, se per ragioni antiche siamo stati anche noi sul tavolo da ribaltare, va detto anche che abbiamo tenuto oltre 1 milione di persone, che mai avrebbero votato PD e che noi abbiamo tenuto lontani da PD e M5S. Noi sinceramente pensavamo di prendere un milione di voti in più, circa il 6-7%: molti di quelli che sono mancati ci hanno detto che abbiamo fatto troppo poco e troppo tardi, ma nessuno ci dice che dovevamo restare dentro.
La sinistra non è morta, dobbiamo saper riprendere la strada. E' il tempo della disuguaglianza ma anche dell'atomizzazione sociale".
Sul fatto che l'elettorato di sinistra in questi ultimi anni si è spostato verso il M5S, Bersani ha detto: "E' dal 2013 che sento questa cosa. Questa demonizzazione continua ai 5 Stelle ha tirato loro la volata, si deve essere equilibrati nei giudizi.
Tanto del popolo di sinistra ha votato 5 Stelle e in parte anche Lega. Io sconsiglierei adesso al M5S a mettersi nella strada di un accordo con Salvini. Nel mondo il problema è l'avanzata della destra. I 5 Stelle sono un irrisolto, perché hanno un punto da superare: non hanno ancora mai detto cosa pensano della democrazia rappresentativa e del Parlamento".
Bersani: 'Ora costituente di una forza che contribuisca a costruire un grande fronte progressista'
Che cosa deve fare adesso Liberi e Uguali secondo Bersani? "Noi adesso abbiamo la possibilità di essere coerenti: con la destra non ci andiamo, con gli altri ci parliamo. Ora dobbiamo allestire una formazione politica che abbia nella sua missione quella di dare un contributo alla costruzione di un grande fronte progressista in questo Paese: naturalmente questo percorso costituente deve essere accompagnato da una riflessione di cultura politica su quello che sta avvenendo alla sinistra a livello mondiale ed europeo. Io mi auguro, per quel che riguarda il PD, che vadano in Assemblea e modifichino o deroghino al modo con cui si fanno i congressi e discutano fra loro su che cosa hanno sbagliato; poi dal giorno dopo cominciamo a discutere.
C'è anche un mondo disperso che non è riconducibile solo ai partiti e che va coinvolto. Io posso collaborare alla sceneggiatura di questo film, ma non posso fare l'attore a vita. Se pensiamo di risolvere i problemi della sinistra solo cercando una persona, allora siamo fuori come i balconi: dobbiamo andare al cuore del problema che è mondiale ed europeo, questo è un passaggio storico". Prima di aggiungere: "Sì, siamo stati percepiti come parte dell'establishment. Un nuovo leader prima o poi verrà fuori, ma ora il nostro compito è metterci a lavoro per la costruzione, riaprendo una discussione. Mi auguro che dal lato del PD ci sia un'eguale attitudine a dire che il problema è serio e dobbiamo ricominciare".
Bersani: 'I 5 Stelle stiano attenti; l'Europa va verso destra'
Poi Bersani ha proseguito: "Noi sinistra, noi progressisti e democratici, dobbiamo condividere un punto: l'avversario principale è il lepenismo, la destra identitaria e regressiva. La stessa Lega ha cambiato natura per interpretare queste novità. I 5 Stelle sono un partito di centro, e io lo dico da tempo, però non fanno il mestiere dei partiti di centro che in genere guardano da entrambe le parti per organizzare il traffico". E parlando in particolare ai 5 Stelle ha concluso: "Devono capire che giocare una scommessa al rilancio con la destra sarebbe un disastro. Non devono farsi dei film su questo 32%, stiano attenti perché l'Europa va a destra e prestino attenzione ai calcoli che fanno, perché si rischia di andare a votare fra 6 mesi.
In particolare non so se è ancora vero che ai ballottaggi l'elettorato storico della sinistra preferisce i 5 Stelle rispetto alla Lega: basti guardare i flussi elettorali nei paesi di provincia, anche nella mia Emilia Romagna. Il sistema politico è ancora in movimento e non si è affatto stabilizzato. Credo ci siano poche possibilità di un governo M5S-Lega che duri nel tempo: ci sono molte cose che li dividono".