Salvini telefona a Di Maio con l'intento di cercare le prime soluzioni riguardo la presidenza di Camera e Senato. Berlusconi non prende bene l'avvicinamento del movimento alla "zona centrodestra". gentiloni richiama al coraggio e alla serietà. Intanto si è forse già deciso a chi toccherà la presidenza della Camera dei Deputati.

Prime condizioni post voto

Da una telefonata tra Di Maio e Salvini ne è emerso (a quanto pare) il nome del futuro presidente della camera. il leader pentastellato comunica l'esito della telefonata in un post, scrivendo di aver ricordato a Salvini che il Movimento 5 Stelle, col suo 32% di voti, i suoi 11 milioni di elettori e i suoi deputati, che occuperanno il 36% dei posti in Parlamento, è il primo partito e la prima forza Politica del paese, e per questo ha il diritto di reclamare la presidenza della Camera dei Deputati e poter finalmente concretizzare parte del suo programma..

Di Maio, inoltre, informa che attraverso i capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli, il movimento si incontrerà anche con le altre forze politiche, ma la presidenza della Camera resta esclusa da qualsiasi negoziato con gli altri partiti. Salvini, da parte sua, è intento a costituire un governo esecutivo il prima possibile, tanto che dopo la telefonata con Di Maio, in cui si è discusso della presidenza delle camere, vuole sentire anche Martina e Grasso. Il leader del centrodestra chiude la porta a qualsiasi tipo di alleanza col PD, Berlusconi, invece, sembra tenerla aperta una porta al PD e proprio non vuol sentir parlare di 5 Stelle. Ecco l'affermazione del cavaliere nei confronti del movimento, dopo che alcune voci di corridoio sembravano indicare un accordo: "Ho aperto la porta per cacciarli via".

Il cavaliere sostiene deciso che i voti andati al centrodestra, Lega compresa, sono in buona parte voti provenienti da Forza Italia, ovvero di un partito che non vuole i grillini al comando del governo. Il patron di Mediaset si augura che Salvini tenga conto di questo. Anche il premier Gentiloni fa sentire la sua voce, incitando alla serietà e al coraggio, al fine di conquistare la fiducia del paese: "Servono serietà e coraggio, perché senza di essi non si dà futuro ad un paese verso il quale dobbiamo avere il massimo della fiducia".

Confronto mancato

Prima che si tenessero le elezioni, Lucia Annunziata, dallo studio di "Mezz'ora in più", aveva già tentato di far confrontare Di Maio e Salvini, ma quella volta Di Maio si limitò a salutare e a lasciare la parola all'altro ospite (Salvini), senza promettere alla conduttrice nessun appuntamento per il confronto da lei auspicato.

Quella volta, invece, Salvini si disse disponibile, ecco cosa dice appena Di Maio lascia il collegamento: "Io sono pronto a venire in studio quando volete a confrontarmi sulle idee, sui progetti con Di Maio, e con Renzi, quando volete, all'ora che volete, sul canale che volete, perché se uno è convinto della bontà delle sue idee, non ha paura di confrontarsi con nessuno, su nessun canale, quindi sono a vostra totale disposizione".