Sono passate ormai alcune settimane dalle Elezioni politiche e a sinistra si continuano ad analizzare i risultati per capire meglio un risultato insoddisfacente, in particolare per Liberi e Uguali di Pietro Grasso, lista che a dispetto delle previsioni della vigilia si è fermata al 3,4 % dei voti su base nazionale.
Entrando nel dettaglio dei dati abbiamo fatto un lavoro di ricerca inedito molto particolare, che non tiene conto tanto del risultato nel Proporzionale, quota che ha peraltro consentito a LeU di eleggere 14 deputati e 4 senatori. Ci siamo invece concentrati sui risultati dei collegi uninominali, ovvero laddove conta molto la biografia dei singoli candidati.
Qui di seguito abbiamo pertanto stilato una classifica di quali sono stati i candidati di Liberi e Uguali che hanno ottenuto risultati particolarmente positivi, in alcuni casi più che doppi rispetto alla media nazionale. Precisiamo di esserci soffermati sui dati della Camera, perché in tale ambito votano tutti gli elettori, anche quelli con meno di 25 anni.
Liberi e Uguali, nell'uninominale i tre più votati sono indipendenti: Anna Falcone, Laforgia e Gesualdi
Partendo con questa "speciale" classifica notiamo che la candidata più votata d'Italia è stata Anna Falcone: giurista, classe '71, in prima fila per il No al referendum costituzionale del dicembre 2016 e poi fra i promotori dell'Alleanza Popolare per la Democrazia e l'Uguaglianza.
La sua candidatura da indipendente ha ottenuto precisamente l'8,67% nel collegio di Bologna città: il risultato di gran lunga più elevato sul territorio nazionale. Al secondo posto troviamo l'avvocato penalista pugliese Michele Laforgia, anche lui senza tessere di partito, il quale ha ottenuto il 7,38% a Bari. Terzo posto a livello nazionale per Sandra Gesualdi, con un passato da iscritta a Sinistra Italiana ma candidata espressione della società civile dopo la battaglia per il testamento biologico, la quale ha ottenuto il 7,31% nel collegio di Firenze città.
Insomma i primi tre candidati più votati a sinistra del PD sono tutti "civici".
Per trovare un esponente di partito in questa speciale classifica occorre scendere al quarto posto: il portavoce nazionale di Articolo Uno-MDP Roberto Speranza ha infatti ottenuto il 6,87% nella sua Potenza. Quinta è un'altra indipendente, la docente universitaria di Geografia Paola Bonora che ha preso il 6,67% a Casalecchio di Reno (Bologna).
Subito dietro troviamo Marco Grimaldi che ha ottenuto il 6,58% a Torino, attualmente capogruppo di Sinistra Italiana in Regione Piemonte, e poi Serena Pillozzi, segretaria della federazione di Firenze di Sinistra Italiana, che ha avuto il 6,46% nel collegio di Sesto Fiorentino. Poco più indietro troviamo il segretario nazionale di SI, Nicola Fratoianni che ha ottenuto 6,15% a Pisa e infine Filippo Bubbico, in quota MDP, con un passato da viceministro dell'Interno e da presidente della Regione Basilicata, che ha ottenuto il 6,08% a Matera. Finiscono qui gli esponenti di Liberi e Uguali che hanno superato il 6% nei rispettivi collegi alla Camera.
Ricordiamo che nessuno dei candidati uninominali della lista di Grasso è stato eletto in Parlamento, pertanto fra gli esponenti citati gli unici a essere entrati a Montecitorio sono stati Speranza e Fratoianni, ma grazie al proprio posizionamento nei collegi plurinominali.
Gli altri menzionati, nonostante le buone performance, rimangono invece fuori dalle aule parlamentari. Ma chissà che questi buoni risultati ottenuti dai candidati "civici" e indipendenti nei vari territori, rispetto invece a quelli espressione dei partiti, non facciano riflettere nella sinistra politica su quale può essere la strada per uscire da un tunnel di cui al momento non si vede la fine.