Gli Italiani hanno votato, la stampa estera ci ha guardato e etichettato come "populisti". I partiti vincitori (Lega e 5Stelle) vengono recepiti come "populisti" dalla più importante stampa straniera. Sia la Lega, sia i 5 Stelle hanno in effetti aumentato in tempi da record (anche su scala internazionale) i loro consensi tra il popolo.

Italia, Europa e populismo

Era il lontano 2 marzo 2012 quando, ad esclusione di Croazia, Regno Unito e Repubblica Ceca, tutti gli Stati Europei approvarono con un trattato internazionale il "patto di bilancio Europeo", che entrò poi in vigore il primo gennaio 2013.

Il patto di Bilancio prevede che gli stati all'interno della zona euro si attengano a determinate regole: deficit non inferiore al 3% e indebitamento del Pil non superiore al 60%. Sebbene fu proprio l'allora presidente della commissione Romano Prodi a definire il patto come "troppo rigido" e dunque inadeguato, l'Italia ora, dopo le recenti elezioni, deve far fronte al suo debito pubblico, che si porta dietro da anni come uno dei fardelli principali della sua economia, e lo dovrà fare con un governo che la stampa estera non esita, ancor prima di essere costituito, ad aggettivare come una forma di "populismo". Berlusconi, che nel mondo portò lo scandalo del Bunga Bunga su tutti i giornali, a questo punto sembra l'unico più sbilanciato verso l'Europa.

Ultimamente, infatti, sembrava ben accetto persino dalla Merkel, la quale tempo addietro lo definì "pagliaccio". Il suo partito, seppure non direttamente eletto, fa parte della coalizione che ha preso la maggioranza, e lui, nel ruolo di leader, non manca di proclamarsi sin da subito "il regista del centrodestra" .

Europa e populismo

A seguito della vittoria di Lega e 5 stelle, la stampa estera non ha perso tempo a circoscrivere il fenomeno così: "Ondata populista" (Guardian); "Estrema destra e populismo" (New York Times); "I partiti antieuropei fanno il pieno " (Le Monde); "Le forze Radicali avanzano in Italia in uno scenario senza maggioranza chiara" (El Pais).

Secondo l'analisi dell'Institute for Democracy end Electoral Assistance, tra i movimenti populisti a sinistra, si distinguono: Podemos in Spagna e il partito Pirata in Islanda. Mentre a destra: Afd in Germania, Alba Dorata in Grecia, il partito della Libertà in Olanda. Tra i due poli, invece, gli spagnoli di Ciaunanados; i Francesi di En Marche, i rumeni dell'unione Slava.