L’Italia – e non solo – è in attesa dei risultati definitivi delle Elezioni politiche del 4 marzo per capire chi avrà la missione di formare il prossimo governo. Una lettura però è certa: i partiti tradizionali sono stati messi da parte per fare spazio alle nuove formazioni politiche. Vince il movimento 5 stelle, che ha ottenuto più del 30 per cento delle preferenze, diventando il partito più votato dagli italiani. La Lega ha sorpassato Forza Italia, con più del 17 per cento. Perde invece il Partito Democratico, con circa il 20 percento. Per i Fratelli d’Italia, circa il 4 per cento, e il 3,4 per cento per Liberi e Uguali.

Chi è pronto per fare opposizione

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha scelto di aspettare il risultato finale per parlare. Intanto, Alessandro Di Battista ha detto che, se confermati, questi dati parlano di “un trionfo, tutti dovranno parlare con noi”. Invece il centrodestra ha anticipato la vittoria elettorale e il Partito Democratico si dice pronto per fare opposizione al governo, non importa chi ne sia a capo. È atteso un intervento del segretario del Pd, Matteo Renzi.

Aria di negoziati tra Lega e Movimento 5 Stelle?

In un’intervista trasmessa dal programma Agorà su RaiTre, Claudio Borghi, dirigente della Lega, ha detto che chi ha a cuore la democrazia, non può non tener conto che c'è un terzo del paese che ha votato Movimento 5 Stelle: “Bisognerebbe essere matti - ha aggiunto - per pensare che vadano ignorati o messi nel cassetto.

È il metodo di Matteo Renzi, quello di pensare che esista solo lui. Invece, noi crediamo che bisogna guardare con molto rispetto a chi ha votato 5 stelle. Io garantisco che il centrodestra parlerà anche con altri partiti, prima fra tutti i 5 Stelle. Ci parleremo come centrodestra. Il punto di partenza per noi è per forza la coalizione".

Il crollo del Pd in Emilia-Romagna

In Liguria hanno vinto in maggioranza il Movimento 5 Stelle e la Lega (ex Nord). In una delle zone tradizionalmente di sinistra, il Movimento 5 Stelle è diventato il primo partito con il 30 per cento dei voti, seguito dalla formazione guidata da Matteo Salvini, con il 20 per cento. Forza Italia ha ottenuto l’8 per cento.

Nella tradizionalmente “rossa” Emilia-Romagna, il Partido Democratico perde consenso, dando spazio a Movimento 5 stelle e al centrodestra. Alla Camera – i risultati per il Senato restano in movimento - la coalizione di centrodestra si è affermata con il 33,75 per cento delle preferenze. Prima di tutti la Lega con il 20 per cento, mentre Forza Italia ha il 10 per cento. Il Pd di Matteo Renzi ha avuto il peggior risultato negli ultimi 70 anni: il 30,2 per cento.

Il caos del voto all’estero

Ancora una vota, il processo di conteggio dei voti arrivati dagli italiani residenti all’estero è stato complesso e caotico. Lo scrutinio delle schede è cominciato alle 8 del mattino di lunedì nella sede di Castelnuovo di Porto.

Il processo è stato lento e confuso. Il report del Viminale sostiene che è stato completato in 470 dei 1.858 seggi allestiti all’estero. Il Partito Democratico ha vinto con il 25,87 per cento, seguito dalla coalizione del centrodestra con il 20,80 per cento e il Movimento Cinque Stelle con il 16,83 per cento.

In serata, molti seggi erano ancora privi di presidenti o scrutatori. Sembrerebbe che sono stati chiamati parenti e amici. E sono stati precettati i vigili urbani per iniziare il conteggio. Inoltre, si è denunciata una mancanza di comunicazione con le forze di sicurezza. Si dice che molto probabilmente, i seggi più piccoli, con un numero di voti da scrutinare più basso, siano stati accorpati.