Il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo aveva inserito nell'ultima propaganda politica la possibilità di far candidare la città di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026, proponendo così un vero e proprio bis di quanto accaduto nel 2006. 'Le Olimpiadi sono una grande occasione da cogliere in maniera positiva', aveva detto qualche giorno fa Grillo, fissandosi l'obiettivo di portare i giochi olimpici nuovamente in Italia senza che la città della Mole Antonelliana si indebitasse ulteriormente (come successe nel 2006).
Olimpiadi bis a Torino: la proposta del Movimento 5 Stelle
Dopo aver escluso la possibilità di tenere le Olimpiadi 2026 nella Capitale, Beppe Grillo si è mostrato intenzionato a sfidare le casse della città di Torino, proponendo una manifestazione a basso impatto economico. Una vera e propria mission impossible, soprattutto in virtù di quello che è accaduto nel 2006, anno in cui i giochi olimpici fecero quadruplicare i debiti del capoluogo piemontese. Ma la sfida non riguarda solo ed esclusivamente l'aspetto contabile, in quanto il fondatore Beppe Grillo si è trovato anche ad affrontare alcuni pareri contrari, provenienti dal suo stesso Movimento 5 Stelle. Ben quattro consiglieri comunali, quali Damiano Carretto, Maura Paoli, Daniela Albano e Marina Pollicino, si sono mostrati poco propensi all'inviare la candidatura; d'altro canto, Osvaldo Napoli, esponente di Forza Italia, ha sottolineato che il proponente non ha alcuna facoltà di decidere cosa è meglio e cosa no, in virtù del fatto che nessuno gli ha dato l'autorizzazione a farlo.
Il voltafaccia del Movimento 5 Stelle
In vista del voto, il Movimento 5 Stelle si è letteralmente diviso: a quanto pare le parole dette con enfasi e speranza dal fondatore Beppe Grillo non hanno fatto raggiungere il risultato sperato. In effetti, al momento della convocazione del Consiglio Comunale, è venuto a mancare il numero legale che serviva alla sindaca Chiara Appendino per procedere con la candidatura della città di Torino in veste di sede delle prossime Olimpiadi.
Ed è qui che i quattro dissidenti del M5S si sono manifestati con un'azione concreta ed efficiente: non presentandosi, la votazione non è stata resa possibile. Secondo il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, si tratterebbe di un comportamento che potrebbe mettere in luce una città non coesa, aggiungendo poi che ''quanto accaduto oggi pomeriggio in Consiglio comunale è un segnale di inaffidabilità del Movimento 5 Stelle''.
La risposta di Beppe Grillo ai dissidenti del M5s
Ciò che è accaduto all'interno del Consiglio Comunale ha suscitato sconcerto nella consigliera Viviana Ferrero, la quale ha espresso la sua perplessità sul cambio di posizione del M5s, nonostante la candidatura di Torino ai giochi olimpici fosse uno dei punti principali della propaganda. In virtù di ciò, Beppe Grillo ha deciso di rispondere e di dare un feedback anche ai dissidenti. Si dice comprensivo della loro scelta, soprattutto in merito alle diverse paure e preoccupazioni che possono sorgere, ma, secondo lui, in tempi come questi sarebbe stato più opportuno provare a spingersi oltre pur sempre restando nell'ottica dell'economia, della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente.
La lettera scritta e resa pubblica dal fondatore del Movimento 5 Stelle sembra dunque voler ricucire l'unità che c'era nel Consiglio prima che il tema delle Olimpiadi 2026 si presentasse; solo in questo modo, la maggioranza sarebbe preservata. D'altro canto, la sindaca Chiara Appendino non sembra essere intenzionata a mollare la presa: non potendo presentare la propria candidatura, inoltrerà al Coni una lettera nel quale si manifesterà l'interesse della città ad ospitare le Olimpiadi invernali del 2026. Con l'obiettivo di implementare le possibilità della realizzazione del progetto, che attualmente sono pari a zero, ha anche previsto ulteriori concessioni da proporre ai comuni dell'alta Val di Susa, ossia la zona dove sarà costruita la maggior parte degli impianti sportivi.