Botta e risposta tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio riguardo al taglio dei vitalizi proposto dal M5S. Se l’invito del leader del Movimento riguardante l’attuazione della proposta, avanzata già a suo tempo, non è tardato ad arrivare, puntuale è stata anche la risposta dell’esponente della Lega: “Ci sono altre priorità ora come quella di garantire il posto di lavoro agli italiani. La rinuncia ai privilegi è già stata fatta diverso tempo fa”. Parole queste che lasciano intuire le difficoltà dei due partiti a trovare un’intesa per poter governare insieme il paese.
'Ci batteremo per tagliare stipendi e privilegi ai parlamentari'
Di Maio è stato chiaro nei giorni scorsi con un post sul blog del M5S dove aveva dichiarato che uno dei punti fermi del programma del Movimento, oltre al reddito di cittadinanza che tanto sta facendo discutere in questi giorni, sarà l’abolizione dei vitalizi ai parlamentari. Una proposta in tal senso c’era già stata tempo addietro, ma fu una fumata nera tra mille polemiche. Inoltre, altro obiettivo dei pentastellati è quello di dimezzare gli altissimi stipendi dei parlamentari per dare un segnale forte al popolo italiano. Una parte del programma, questa, che sta trovando forte opposizione da parte degli altri partiti.
Ma il taglio c’è già stato oppure no?
Giusto per fare un po’ di chiarezza, i vitalizi sono stati aboliti nel 2012, ma permane il ricalcolo di quelli percepiti dagli ex parlamentari ed è proprio questo che il M5S vuole abolire. Una proposta forte, di difficile attuazione, che rivoluzionerebbe l’attuale classe politica togliendola dal piedistallo di intoccabile.
Secondo molti parlamentari, tuttavia, una proposta simile è anticostituzionale e ingiusta. Insomma, se da un lato Di Maio non molla, dall’altro non lo fa neppure l’opposizione.
Non ci sarà nessun Governo calderone, parola di Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini ha confermato che non ci sarà alcuna intesa per un governo con dentro tutti.
Questo scenario, infatti, secondo il leghista creerebbe confusione e porterebbe a contrasti che impedirebbero al partito di maggioranza di portare avanti le proprie idee. “Presenteremo il nostro programma, sentiremo gli altri partiti e chi condividerà le nostre proposte potrà seguirci”, afferma Salvini che sembra convinto dell'idea di non creare un governo di scopo. Nessuna intesa forzata dunque, mentre prende piede il rischio di nuove elezioni.