Secondo Beppe Grillo in Brasile si è verificato un vero e proprio “colpo di Stato” con la condanna e il successivo arresto dell’ex presidente Luiz Inazio da Silva detto Lula. Il fondatore del M5S si schiera senza se e senza ma dalla parte dell’ex operaio metalmeccanico, fondatore del Partido dos Trabalhadores (Partito dei Lavoratori), perché lo ritiene vittima di un complotto giudiziario finalizzato ad impedire una sua nuova elezione alla presidenza del paese sudamericano. Le elezioni che si terranno in Brasile nel prossimo ottobre, infatti, vedono Lula nettamente favorito, con un vantaggio di quasi 20 punti sugli avversari.

La presa di posizione di Grillo si aggiunge a quella espressa in un manifesto da diversi rappresentati della sinistra italiana, tra i quali Prodi, D’Alema e Bersani. Anche i media brasiliani riprendono la notizia.

Grillo sta con Lula: ‘Vale la pena di lottare’

Con un post dal titolo ‘Lula vale a luta’ (Lula vale la lotta), pubblicato sul suo blog il 10 aprile, Beppe Grillo non lascia dubbi su quale sia il suo giudizio sulla vicenda che ha portato alla condanna e al successivo arresto di Lula, accusato di corruzione e riciclaggio dal procuratore Sergio Moro, titolare dell’inchiesta ‘Lava Jato’ (Autolavaggio), una sorta di Mani Pulite in versione samba. Secondo il fondatore del M5S si tratta di un “colpo di Stato” in piena regola.

Il giudice Moro, infatti, ne avrebbe chiesto la condanna solo per “ostacolare la sua corsa” alle prossime elezioni presidenziali. Insomma, Lula, che per milioni di brasiliani poveri rappresenta un “simbolo di speranza, coraggio e onestà”, sarebbe stato arrestato senza aver “commesso alcun reato”. Grillo ricorda alcune delle riforme “progressiste” varate dal presidente-operaio come il sussidio ‘Borsa famiglia’ o il progetto ‘Fame Zero’.

Riforme ora cancellate per l’80% dall’attuale presidente Michel Temer. Insomma, piena solidarietà nei confronti di un “grandissimo uomo”, divenuto “vittima di persecuzione politica” perché ha osato sfidare le “lobby di potere”.

Il manifesto pro Lula della sinistra italiana

La presa di posizione di Beppe Grillo in favore di Lula arriva a poche ore dal manifesto firmato da diversi importanti esponenti della sinistra italiana.

Nel manifesto - firmato, tra gli altri, da Romano Prodi, Massimo D’Alema, Piero Fassino, Susanna Camusso, Pier Luigi Bersani, Lia Quartapelle, Vasco Errani e Guglielmo Epifani - si sostiene, in pratica, la totale inconsistenza delle prove raccolte contro Lula e il probabile utilizzo dell’arma giudiziaria per impedirgli di ricandidarsi alla presidenza del Brasile. In pratica, l’esatto contrario di quanto dichiarato in questi anni nei confronti di Silvio Berlusconi.

La reazione della stampa Brasiliana

I giudizi pro Lula di Beppe Grillo e della sinistra italiana non sono certo passati inosservati sulla stampa brasiliana. “Dopo il Partito Democratico di centro-sinistra (PD) - si legge sul quotidiano online brasil247.com - un'altra leggenda politica italiana ha parlato contro l'arresto dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Beppe Grillo, il fondatore del Movimento a 5 stelle, ha affermato che è stato ‘perseguitato’ e ha denunciato un ‘colpo di stato’ in Brasile”.