Scrivevamo nei giorni scorsi sull'imminente congresso nazionale di Possibile, il movimento di sinistra che dopo le dimissioni di Pippo Civati si appresta a eleggere il proprio nuovo gruppo dirigente. Questa domenica appena trascorsa sono state ufficializzate le varie candidature all'interno del partito: come annunciavamo le mozioni saranno due, da una parte "Reinventare la sinistra" che propone il romano David Tozzo come segretario, dall'altra "A repentaglio" che candida come segretaria nazionale la ex deputata Beatrice Brignone, che sarebbe affiancata in tale ruolo dall'ex parlamentare Andrea Maestri.

E proprio in quest'ultima mozione, che riceve l'appoggio politico anche di Pippo Civati (il quale però non si candida a ricoprire alcun ruolo nel movimento da lui fondato), troviamo nell'elenco dei candidati anche un nome nuovo nel mondo della Politica, ma invece estremamente conosciuto in quello del calcio: si tratta di Carolina Morace.

Carolina Morace si candida per il Comitato Scientifico del partito Possibile

Lo Statuto di Possibile non prevede, come invece negli altri partiti, l'esistenza di una segreteria nazionale o di una direzione: bensì esistono un Comitato Organizzativo e un Comitato Scientifico, di cui fanno parte fra le 9 e le 12 persone ciascuno. E proprio nel Comitato Scientifico (che è l'organo esecutivo e di consulenza tecnica a sostegno del segretario) si candida Carolina Morace, che se eletta si occuperà all'interno del partito di temi legati alla discriminazione delle donne in certi settori, alle proposte per lo sport in generale con focus specifico sullo sport femminile e, più in generale, dell’emersione del tema di genere e dei diritti.

La ex campionessa di calcio, nota anche come commentatrice in varie trasmissioni Tv a carattere sportivo, è infatti anche un’avvocata e un’attivista, che da tempo è simpatizzante del movimento di Civati e già si è spesa per alcune campagne ambientaliste e non solo, anche se per la prima volta ha deciso adesso di "scendere in campo" in prima persona in un ruolo di direzione politica.

La carriera di Carolina Morace da calciatrice non ha bisogno di grosse presentazioni, basti ricordare che ha segnato qualcosa come 105 reti in 153 incontri in nazionale (con la quale è stata per due volte vice-campione d'Europa), ha vinto 12 scudetti e altrettante volte si è diplomata capocannoniere in Serie A. E' stata poi la prima (e finora unica) donna italiana ad allenare una squadra professionistica di calcio maschile (la Viterbese di Gaucci in Serie C1 nel 1999): in seguito ha guidato le selezioni nazionali femminili di Italia, Canada e dal 2016 di Trinidad e Tobago.

Il calcio e la politica insomma continuano ad intrecciarsi, da Massimo Mauro a Gianni Rivera, fino a Renzo Ulivieri solo per stare in Italia, ma anche George Weah o Kakha Kaladze per guardare all'estero, è pieno di esempi maschili di ex calciatori o allenatori che hanno provato l'esperienza politica: da oggi anche una donna di primo piano prova a dimostrare che "cambiare campo" passando da quello di gioco a quello della politica, è un'impresa "Possibile".