Il paese più digitalizzato al mondo e pioniere della Flat tax, l’Estonia, piace tanto al #Movimento5Stelle e alla #Lega. Un modello di innovazione a cui ispirarsi per possibile nuovo Governo?
Che dal comitato tecnico per l’analisi dei programmi elettorali annunciato dal leader dei pentastellati Luigi Di Maio, proprio le due direttrici di sviluppo che hanno imposto la repubblica baltica agli occhi del mondo possano diventare il viatico verso una reale intesa Politica tra Carroccio e M5S? Chissà. Intanto, proviamo a scandagliare i motivi per cui questo piccolo paese, nato dalle ceneri dell’Urss, sia diventato così esemplare nel dibattito verso il cosiddetto ‘Governo del cambiamento’.
Tutto o quasi in Estonia infatti, tranne sposarsi, si può fare attraverso la rete. Lo sa bene il guru dei 5 Stelle Davide Casaleggio. Punzecchiato dai giornalisti alla seconda edizione della kermesse culturale degli attivisti che si è tenuta ad Ivrea “Sum’ una decina di giorni fa, il figlio dell’ideologo pentastellato Gianroberto ha sentenziato in merito alla possibilità di un’estensione della piattaforma Rosseau a tutti gli italiani: «Io spero che sia il governo, come ha fatto quello estone, ad aprire a strumenti di partecipazione democratica dei cittadini, a prescindere da Rosseau» ha detto. Per quanto riguarda invece il sistema fiscale, si sprecano le citazioni del modello estone sia nel pre che nel post voto da parte di esponenti del Carroccio, nonché da autorevoli commentatori dell’orbita del centrodestra.
Rapporto burocrazia-cittadino: una questione tutta ‘digital’
Carte bollate o moduli da compilare a penna, in Estonia, praticamente oggi non esistono più. All’inchiostro e alle interminabili file agli sportelli, si è sostituita infatti la piattaforma X-Road. La chiave di volta, come racconta una bella inchiesta di Sky Tg 24, è la cosiddetta carta d’identità elettronica.
Che, associata ad un Pin personale e ad una connessione internet (quest’ultima sancita come diritto per legge dallo Stato!), dà accesso ai servizi della pubblica amministrazione. Ad esempio, l’annoso capitolo tasse: chi entra in X-Road vede la sua dichiarazione dei redditi già compilata. Risultato: Agenzie delle Entrate in salsa baltica deserte.
Pssando alla sanità, il cittadino può prenotare le visite e, inoltre, consultarne lo storico. In più, la prescrizione dei medicinali si fa direttamente sulla stessa carta d’identità. Basta poi recarsi in farmacia, dove gli inservienti, attraverso un reader, leggono subito cosa consegnare all’utente.
Altro aspetto, la sicurezza. In Estonia, di fatti, non c’è più bisogno di recarsi nei commissariati di Polizia per denunciare un reato. Basta compilare un modulo on-line e la segnalazione-querela diventa realtà. Un altro vantaggio che permette di dribblare i meandri della burocrazia statale, è l’incredibile velocitò con cui un qualsiasi cittadino può aprire un’azienda. Sempre attraverso il portale telematico, ovviamente.
Dall’avvio della pratica all’emissione della prima fattura, infatti, passano al massimo 20 minuti!
Infine, last but not the least, il voto on-line. Ancora attraverso la famosa carta d’identità elettronica infatti, l’estone può esprimere una preferenza per partito e candidato preferiti da Pc o telefonino. Una volta loggato e inserito il Pin, si scelgono formazione politica e nome. Poi, per confermare, va soltanto inserito un secondo Pin dedicato. E il voto è bell’e fatto. Senza dimenticare inoltre che ciascuno ha anche la possibilità cambiare idea fino alla fine del tempo utile. I dati sono incoraggianti: alle ultime elezioni dello scorso ottobre, la platea di votanti digital ha sfondato il muro del 30% del totale, in crescita rispetto alle precedenti tornate.
Internet sì, ma la privacy?
Unico neo sollevato da più parti è il nodo privacy. Un sistema tal fatto garantisce da spioni governativi e speculazioni commerciali e politiche? Secondo tanti analisti, la risposta è sì. La piattaforma infatti è spacchettata in più server. Inoltre, tutti possono visionare dal proprio profilo chi ha avuto accesso alle informazioni personali. E soprattutto perché. La legge, infatti, punisce con estrema durezza le verifiche non debitamente motivate da parte di forze dell’ordine o chicchessia.
Il sistema fiscale: Estonia apri-pista occidentale verso la Flat Tax
Questa piccola repubblica hi-tech ha anche sperimentato con grande successo il sistema della Flat Tax, cioè l’aliquota, fissata in Estonia a poco più del 20%, sui redditi individuali, ma non applicabile al reddito personale ricavato da eventuali dividendi.
Una storia non certo iniziata l’altro ieri. Ma frutto di una visione di lungo respiro progettata e portata davanti dalla metà degli anni ’90. Solo poco tempo dopo la rottura del cordone ombelicale che legava l’Estonia all’Urss come paese satellite. Una scelta che fa il paio con quella della digitalizzazione: era il 1997 infatti, quando il paese è passato dal 50% di copertura telefonica nelle case, al 97% di cablazione internet nelle scuole. Infrastrutturazione che ha aperto la strada alla trasformazione hi-tech.
In Italia: Estonia modello per un’intesa Lega-M5S?
Ma fisco e digital estone sono davvero applicabili in Italia? Il dubbio resta. Perché l’Estonia ha avuto ed ha due grossi vantaggi. Primo, il numero di abitanti, che si attesta intorno agli 1,3 milioni.
Secondo, il coraggio di una visione lungimirante (a cui la politica italiana sembra sempre poco propensa), per di più nata dopo le macerie sovietiche. Circostanza che, forse, ha permesso una veloce sburocratizzazione. Oggi, l’Estonia, anche se a fronte di una mobilità sociale ancora poco sviluppata, è un paese che attira tanti investimenti dall’estero, proprio grazie a digitalizzazione e a uno snello e poco costoso sistema fiscale. Riusciranno quindi i ‘nostri eroi’ Di Maio e Salvini, sempre che inizino a governare assieme, a fare tutte cose in pochi anni?