Che la commissione speciale della Camera potesse essere il viatico per un futuro accordo tra Lega e Movimento 5 Stelle verso il governo del paese se ne è parlato per giorni e giorni. Ora, però, arriva l’ufficialità per la sua guida. Tant’è che in una nota congiunta, i leader delle due formazioni che hanno trionfato alle elezioni, Matteo salvini e Luigi Di Maio, annunciano l’ok sul nome per la presidenza della suddetta Commissione, la cosiddetta ‘speciale’ sul Def. Il tutto, si legge nel testo, a seguito di una cordiale telefonata. I deputati dei due partiti convergeranno infatti su Nicola Molteni, parlamentare in quota Lega.

Questo, dopo il sì della settimana scorsa all’esponente grillino Vito Crimi per la guida della commissione ‘sorella’ al Senato. Una ‘spartizione’ fifty-fifty in cui in molti vedono il profilarsi di un accordo politico per la guida del paese, nonostante i reiterati punzecchiamenti a mezzo stampa, da leggersi quindi soltanto come fumo negli occhi delle rispettive platee elettorali.

Oggi le consultazioni al Quirinale

Oggi , ricordiamo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato le forze parlamentari per il secondo giro di consultazioni, dopo il primo chiusosi con una fumata nera. Da lì, una girandola continua di botta e risposta e di tirate per la giacca. In primis, le schermaglie quotidiane tra Di Maio e Salvini.

Poi, l’appello del leader del Movimento 5 Stelle al Partito Democratico a ‘deporre le armi’ e provare a dare assieme un Governo al paese. Con i dem che si sono divisi al loro interno, ma in cui alla fine ha prevalso la linea del reggente Maurizio Martina, che ha dato il suo ‘niet’ a un’intesa di governo col M5S. Nel tira e molla si è inserita anche Forza Italia, che ha stigmatizzato per giorni il veto pentastellato su Silvio Berlusconi.

Il retroscena: gli scenari possibili. E la sorpresa Lega-M5S per Palazzo Chigi

E allora, cosa farà Mattarella? Si vocifera della presunta volontà, da parte dell’inquilino del Quirinale, nel caso di una nuova ‘guerra dei veti incrociati’, di dare l’incarico esplorativo ad una figura istituzionale. Obiettivo: uscire dall’empasse e dalla gazzarra delle ultime settimane post voto.

Su tutti, spiccherebbe il nome della neo presidente del Senato Elisabetta Casellati. Un modo per stanare le forze politiche in campo e spingerle a un ammorbidimento reciproco delle posizioni. Fino al raggiungimento dell’agognata maggioranza nei due rami del Parlamento. Strada, questa, che porterebbe, inevitabilmente, all’intesa tra M5S e centrodestra. Magari con un passo di lato di Berlusconi, che non a caso ha già lasciato spazio mediatico negli ultimi giorni al suo ‘delfino’ Antonio Tajani.

Salvo sorprese nel pomeriggio. Quando si capirà se, effettivamente, l’accordo Lega-5 Stelle sulle due Commissioni parlamentari speciali per il Def sia stato realmente o meno, a posteriori, il terreno fertile su cui far sbocciare l’esile piantina del prossimo Governo del paese.