Beppe Grillo rilancia la proposta di un referendum che consenta agli italiani di esprimersi. E pone alcuni interrogativi, quali la volontà popolare e un Piano B che faccia chiarezza sulla necessità di uscire o meno dalla Comunità Europea. In questo periodo, infatti, il Movimento 5 Stelle ha avuto una discussione interna, con spunti di riflessione, particolarmente accesi, su 7 punti: Patto di bilancio europeo, eurobond, l'euro-obbligazione o la condivisione del debito. E su quest’ultimo punto non ha dubbi. Se l’unione è quella tra Nazioni, occorre condividere.

Ma è un fatto che vi siano due economie, quella del nord e quella del sud. E noi italiani, secondo il suo punto di vista, saremmo nel sud, tra i più poveri.

Questa la sintesi di un’intervista rilasciata al mensile francese Putsch, dove il comico genovese si è mostrato perplesso sulla necessità della moneta unica, ribadendo che i trattati firmati erano giusti, ma successivamente deformati dai regolamenti.

Grillo parla di colpo di Stato all’inverso

In Italia vi sarebbe stato un colpo di Stato al contrario, meditato con una legge elettorale, il Rosatellum, che bloccasse l’ascesa del Movimento Cinque Stelle al Governo. Proseguendo nell’intervista, Grillo ha affermato che gli italiano vivono in una postdemocrazia, in quanto la sovranità popolare è andata distrutta.

La causa di ciò sarebbe la Legge Rosato che, sostanzialmente, avrebbe portato all’ingovernabilità.

Matteo Renzi orgoglioso di aver impedito accordo con grillini

Non si è fatta attendere, attraverso Facebook, la risposta dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi. In una nota polemica, ha affermato che i pentastellati hanno compreso di non avere la maggioranza per Palazzo Chigi e dunque, questo li farebbe 'sbroccare'.

Ma è duro anche sulla proposta di referendum per uscire dall’euro, nonché sulle parole 'colpo di Stato' a causa della vigente legge elettorale che avrebbe consentito al Movimento 5 Stelle di ottenere il 36% dei seggi nonostante si fossero fermati al 32% dei voti. A conclusione del post, Renzi si è detto orgoglioso di aver contribuito, insieme a numerosi militanti Dem, a bocciare l’accordo di Governo tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Non per ripicca, ma constatando che i due partiti hanno diverse concezioni sull’Europa, sul lavoro e sulla Politica contro gli avversari.