Era nell'aria e adesso c'è anche l'annuncio ufficiale, Liberi e Uguali si riunirà in assemblea nazionale a Roma sabato 26 maggio. Ancora non è stato reso noto il luogo esatto dell'incontro e l'orario di inizio, ma quello che è certo è che la formazione Politica guidata da Pietro Grasso, tornerà a riunire i propri attivisti di tutta Italia per la prima volta dopo le elezioni politiche che l'hanno vista ottenere un non esaltante 3,4% dei voti.

Assemblea nazionale di 'Liberi e Uguali' a Roma il 26 maggio

Immediatamente dopo la diffusione della notizia della convocazione dell'assemblea unitaria del 26 maggio, che avverrà oltre 80 giorni dopo la data delle elezioni politiche, ha preso posizione la nuova segretaria nazionale di Possibile, Beatrice Brignone, la quale ha dichiarato: “Abbiamo chiesto che la discussione sia aperta e libera e non predeterminata a tavolino, e che intanto Liberi e Uguali renda più efficace il proprio lavoro, a partire dal gruppo parlamentare, e più coordinata la collaborazione tra i soggetti che la compongono, a livello nazionale e locale”.

Liberi e Uguali, i nodi da risolvere per il futuro

Sul piano del profilo politico e istituzionale Liberi e Uguali, con i suoi 14 deputati e 4 senatori, si collocherà all'opposizione dell'eventuale Governo Lega-M5S che potrebbe nascere nei prossimi giorni. Su questa collocazione parlamentare non c'è alcun dubbio.

Diverso è il discorso sul rapporto da avere col Partito Democratico, sia a livello nazionale che sui territori: basti vedere che alle imminenti elezioni amministrative del 10 giugno non c'è un atteggiamento univoco in tal senso. Esistono territori nei quali LeU, o i soggetti che la compongono, si sono infatti alleati con il PD; mentre altri nei quali si sono collocati in coalizioni alternative rispetto ai dem.

Esistono inoltre casi nei quali le tre componenti di LeU non sono neanche alleate fra loro al primo turno (su tutti è emblematico il caso di Pisa).

Il nodo essenziale sul piano nazionale per la prosecuzione del percorso di Liberi e Uguali è però quello della forma organizzativa: senza mezzi termini all'assemblea nazionale di Articolo Uno - MDP di sabato scorso Roberto Speranza ha chiesto a gran voce lo scioglimento dei tre partiti esistenti per confluire in un nuovo soggetto della sinistra: la sua idea è insomma quella di far evolvere LeU, da cartello elettorale, in un vero e proprio partito.

Di diversa opinione sono invece Sinistra Italiana e Possibile, che secondo quanto affermato a più riprese dai propri leader nazionali, intendono sì proseguire il percorso unitario di LeU ma senza per questo formalmente porre fine all'esistenza delle rispettive formazioni politiche. A tal proposito lo stesso Speranza, parlando alla propria assemblea dei giorni scorsi, era stato piuttosto eloquente: "Se dall'assemblea di LeU usciranno tentennamenti, noi comunque crediamo che si debba andare avanti".

Da questo punto di vista sarà interessante capire quale scopo ben preciso avrà l'assemblea del 26 maggio: sarà l'avvio di un vero percorso costituente? Oppure sarà interlocutoria, confermando la prosecuzione dello status quo? Sotto tale aspetto sarà utile comprendere anche quale eventuale potere deliberativo sarà dato ai partecipanti dell'assemblea. Chi vivrà vedrà...