Si è svolta questo sabato 19 maggio la Direzione nazionale di Sinistra Italiana. Un passaggio importante all’interno di uno dei tre soggetti che formano il cartello di Liberi e Uguali, a pochi giorni dall’assemblea nazionale unitaria della lista guidata da Pietro Grasso, fissata per il 26 maggio a Roma, che deve decidere il proprio futuro.

Il dibattito della Direzione di SI si è ovviamente incentrato molto sul percorso unitario della sinistra: ha prevalso una linea “di mezzo”, portata avanti dal segretario Nicola Fratoianni, rispetto invece a chi si è espresso per l’accelerazione verso la costruzione di un partito unico di LeU (su queste posizioni l’area vicina a Stefano Fassina e alcuni segretari regionali, fra cui Lombardia ed Emilia Romagna) e chi invece avrebbe preferito una linea più movimentista, volta alla costruzione di un fronte anti liberista rinnovato (Claudio Riccio e la “sinistra” interna).

Fra le altre cose Sinistra Italiana ha rinnovato la propria segreteria nazionale, che sarà composta da Nicola Fratoianni. Laura Lauri, Giovanni Paglia e Peppe De Cristofaro.

Il dispositivo approvato dall’assemblea nazionale di Sinistra Italiana

Il dispositivo approvato dalla Direzione di Sinistra Italiana, oltre a varie valutazioni politiche generali sull’ormai imminente Governo M5S-Lega, si è soffermato sul futuro dei rapporti a sinistra, ambito su cui il partito di Fratoianni propone di: “continuare ad impegnarci nella costruzione di una soggettività Politica della sinistra ampia, popolare, capace di rappresentare e interpretare quella alternativa che manca. Una soggettività che abbia l’ambizione di riconquistare una connessione sentimentale con quella parte della società più colpita dalle politiche liberiste, che la sinistra politica non riesce più a rappresentare”.

Aggiungendo poi: “Non ci sfuggono nemmeno gli elementi di complessità e le differenze che dentro gli attuali gruppi dirigenti di LeU sono emerse in tutta la loro evidenza proprio nel dibattito delle ultime settimane, quando sembrava più probabile il ritorno immediato alle urne. Non ci sfugge che manca la tela di una riflessione condivisa sulla nostra crisi e quindi di conseguenza la necessità di allargare il campo della discussione politica per poterla tessere.

Anche per questo crediamo che sia un errore drammatico immaginare di risolvere la questione nello stesso modo in cui si è quasi sempre pensato di risolverla - con i risultati che tutti conosciamo - nell'ultimo decennio, e cioè attraverso scorciatoie organizzative, magari immaginando che sia sufficiente legittimare gruppi dirigenti e nuove leadership con quei percorsi democratici che fino ad ora sono sembrati inutilizzabili a fronte della precipitazione elettorale.

Operazione certamente necessaria, ma insufficiente rispetto alla portata del problema con cui ci confrontiamo”.

Per questo Sinistra Italiana propone: “a tutti i partecipanti all'assemblea di Leu di cominciare dalle fondamenta: da una discussione aperta, libera e democratica tra militanti, attivisti e simpatizzanti sulle categorie di fondo, sulla linea e il profilo politico, sulla collocazione nazionale ed europea, anche per misurare l’effettivo grado di condivisione o di distanza non solo tra le soggettività organizzate che hanno dato vita a LeU, ma anche tra coloro, singoli o esperienze collettive, che abbiamo coinvolto o che ci proponiamo di coinvolgere. Fuori da Leu c'è un mondo che nessuno può permettersi di ignorare: esperienze di civismo democratico, o di impegno associativo e sociale, che in molti territori rappresentano luogo vivi della politica e del conflitto.

Per questo come Sinistra Italiana dalle prossime ore promuoverà un confronto con le più rappresentative di queste esperienze come le coalizioni civiche. Diremo a tutti i nostri interlocutori che è necessario animare una discussione democratica di alcuni mesi, restituita alla parola e al pensiero di chiunque voglia misurarsi con questo dibattito, che deve essere svincolato dall’assillo della costruzione dei gruppi dirigenti e libero dalla dinamica chiusa e auto referenziale che troppo spesso si riproduce negli stessi gruppi dirigenti delle organizzazioni esistenti. Parliamo di centinaia di assemblee territoriali, ma soprattutto dell'ambizione di utilizzare nuovi strumenti come le piattaforme telematiche per approdare, entro l’inizio dell’autunno, alla scrittura partecipata di un manifesto politico di un nuovo possibile soggetto politico.

A quel punto potremo collettivamente misurare il livello di condivisione e immaginare la migliore forma organizzativa per raggiungere gli obiettivi individuati democraticamente”.

La risoluzione della Direzione si conclude affermando: “Nel rispetto della nostra comunità politica chiameremo tutti i nostri iscritti ad una consultazione sull’esito del processo che intendiamo avviare, e in ogni caso avvieremo entro l'anno anche il percorso congressuale di Sinistra Italiana. (…) per di più incombe un passaggio elettorale rilevantissimo, come quello delle imminenti elezioni europee: che saranno un faro acceso su una dimensione che è centrale nella nostra analisi, non potendo prescindere una forza come la nostra dalla costruzione di legami in Europa con quelle forze che in altri paesi cercano - non senza contraddizioni, ma con più efficacia di quanto non accada in Italia - di costruire un orizzonte alternativo alle politiche liberiste”.