Matteo Salvini parla senza dubbio di “vittoria” del governo italiano, e sua personale, nel ruolo di ministro dell’Interno, nella vicenda che ha coinvolto la nave Aquarius, bloccata per giorni nel Mediteraneo con il suo carico umano di oltre 600 migranti. Il governo spagnolo del neo premier, il socialista Pedro Sanchez, per ragioni umanitarie, ha messo a disposizione della imbarcazione della Ong Sos Mediterranée il porto di Valencia, distante però circa 1500 chilometri dal punto in cui la Aquarius si trova in questo momento. In attesa di capire se la proposta della Spagna verrà accettata, Salvini delinea, oggi 11 giugno, durante una conferenza stampa tenuta nella sede della Lega, la nuova Politica italiana in materia di immigrazione.
La conferenza stampa di Salvini
“Vittoria, nave Aquarius in direzione Spagna, primo obiettivo raggiunto, vi racconto in diretta gli ultimi sviluppi”. Con queste parole Matteo Salvini presenta la diretta Facebook della sua conferenza stampa, tenuta nel primo pomeriggio di lunedì 11 giugno. “Abbiamo deciso di alzare i toni in maniera costruttiva - spiega il ministro dell’Interno ai numerosi giornalisti presenti - il governo si è dimostrato compatto alla faccia degli oppositori, sono consapevole che non è finita qui, di tutte le Ong che solcano il Mediterraneo, nessuna ha bandiera italiana, ma lì dentro c’è mezza Europa”.
La nuova Europa secondo Salvini
Dopo aver ringraziato per la collaborazione offerta il premier Giuseppe Conte, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, oltre ad “ammiragli, ministri e ambasciatori”, Salvini annuncia che nelle prossime ore avrà un incontro con i suoi colleghi europei al fine di “costruire una nuova Europa sulla solidarietà vera e non a parole”.
Parlando del caso Aquarius e dell’intervento della Spagna, ha affermato di ritenersi “contento di essermi fatto carico di aprire questo spazio di giustizia” e che “le minacce e gli insulti ricevuti mi danno ancora più forza”.
I due punti della strategia salviniana
“Stiamo lavorando da 9 giorni per recuperare anni di politiche sbagliate”, ha poi aggiunto, spiegando che il governo italiano sta operando su due fronti: “Il primo è quello del costo economico che i cittadini italiani sostengono per questo esercito di finti profughi”; su 40.000 domande giunte in un anno, infatti, solo il 6% dei richiedenti ha ottenuto lo status di rifugiato.
La necessità è quella di ridurre i costi per le varie prefetture che al momento è di circa “3005 euro” a migrante. Poi, la stoccata ad Ong e associazioni di volontariato: “Sono curioso di vedere se queste cooperative, finte solidali, se incasseranno di meno saranno ancora così solidali”. Il secondo punto del piano di Salvini consiste nel “ridurre i tempi per le procedure di espulsione”, perché “questo enorme spreco di denaro e tempo ha come vittime i veri rifugiati”.
Inoltre, il titolare del Viminale annuncia di aver dato “indicazioni al ministro della Difesa perché si parta con l’identificazione entro pochi giorni e per mettere in piedi centri di identificazione”.
Salvini presto in Libia?
Per concludere, Matteo Salvini ha annunciato di stare “lavorando sul fronte libico, non escludo una mia prossima presenza in terra di Libia. Il fatto che Malta se ne freghi è dal mio punto di vista inaccettabile. Non è possibile che il governo maltese, che ha porti sicuri, faccia finta di niente, visto che è un paese Ue”.