Repentino cambio di idee per Donald Trump che dopo aver firmato una dichiarazione comune contro il protezionismo è tornato sui suoi passi e con un tweet ha rinnegato tutto. E ora è gelo fra Stati Uniti e Unione Europea.
Lo spiraglio del G7 e la squadra franco-tedesca
Tutto sembrava andare per il meglio dopo il G7 di Charlevoix (Canada) quando da venerdì i grandi della terra si erano riuniti nel maniero di La Malbaie, suggestiva località sulle sponde del fiume San Lorenzo. Dopo il terremoto che aveva scosso i rapporti internazionali tra Usa e UE, provocato dai dazi su acciaio e alluminio il presidente americano Donald Trump aveva imposto all'Europa, i grandi del vecchio continente avevano fatto quadrato e al G7 avevano fatto di tutto per ammorbidire la linea di Trump (tranne l'Italia che anzi si era schierata a favore).
I due protagonisti delle trattative sono stati il presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel. I due hanno parlato a turno con il presidente americano. Macron con piglio deciso (forte dei rapporti saldi costruiti con Trump) mentre la Merkel ha tentato un approccio più soft venendo meno alla solita freddezza con la quale accoglie il leader americano. Infine, a completare l'opera, si è inserito Jean-Claude Junker che, dati alla mano, ha dimostrato al presidente americano l'ingiustificabilità dei dazi. Un lavoro di squadra impeccabile dunque. Tanto che Trump si era lasciato convincere e aveva firmato la dichiarazione comune che, tra l'altro, impegnava i capi di Stato europei a rivedere le regole del Wto.
La svolta e ora nuovi dazi
Ma come presagiva l'abbandono anticipato del summit, le cose sono andate, però, molto diversamente da quanto Macron e la Merkel speravano. Mentre, infatti, si dirigeva con l'air force one verso Singapore, il presidente americano Donald Trump ha ritirato la firma tuonando con un tweet. A scatenare la sua ira sarebbe stato il comportamento del premier canadese Justin Trudeau che ha criticato il presidente americano, che in questo momento ha bisogno di mostrarsi più forte che mai proprio in vista dell'incontro con Kim Jong-un.
Trudeau è stato definito: "Debole e disonesto" e in una conferenza stampa a sorpresa ha dichiarato: "Non possiamo accettare che gli Stati Uniti siano usati come il salvadanaio a forma di porcellino da quale tutti rubano". Ha infine scagliato una pericolosa lancia contro la Merkel e Macron avvertendo che si stanno valutando nuovi dazi: "Sulle auto che invadono il mercato americano".
PM Justin Trudeau of Canada acted so meek and mild during our @G7 meetings only to give a news conference after I left saying that, “US Tariffs were kind of insulting” and he “will not be pushed around.” Very dishonest & weak. Our Tariffs are in response to his of 270% on dairy!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) June 9, 2018
"L'Europa unita è la risposta ad American First"
La Merkel e Macron non rimangono in silenzio. L'asse franco-tedesco risponde, infatti, unito contro gli Stati Uniti. Va all'attacco Macron che ha definito il comportamento di Trump: "Incoerente" e "Inconsistente". Angela Merkel a tarda sera, in un'intervista televisiva, definisce l'uscita di Trump "Deludente ed anche un po' deprimente".
Anche la Merkel ha condannato, in un intervista, il tweet di Trump mentre il suo ministro degli esteri ha accusato il presidente americano di aver distrutto la credibilità del G7 e ha richiamato tutta l'Europa all'unità in quanto: "Europa unita è la risposta ad America First".