Un improvviso allarme rosso si leva in questi giorni da Berlino, da sempre garante della stabilità dell'Unione Europea: Angela Merkel si trova infatti a fronteggiare una ribellione aperta, sulla questione immigrati, del suo ministro dell'Interno Seehofer, leader della Csu storico alleato del partito della Cancelliera. Il ministro infatti sostiene la linea dura sull'immigrazione in netto contrasto con la politica governativa. Angela Merkel ha per ora stoppato il contrasto chiedendo ed ottenendo da Seehofer il tempo necessario per discutere della questione, in sede comunitaria, domenica a Bruxellles.
Il summit di Bruxelles
Appare chiaro che il momento è delicato e davvero sempre di più il tema dell'immigrazione, dopo anni d'inerzia, appare cruciale per il futuro dell'Unione, tanto da far passare in secondo piano le discussioni sull'appartenenza all'area dell'euro all'interno dei singoli stati. Il tema migratorio appare oggi più che mai come in grado di scardinare l'Ue. Per questo, per permettere alla Merkel di prendere tempo fino a domenica, non appare un caso che siano trapelati alcuni progetti di massima sui quali discutere.Tra questi, assume particolare importanza l'idea di sviluppare il concetto di "piattaforme di sbarco regionali" al di fuori dei confini europei. Un accordo in tal senso farebbe tornare il sereno sopra Berlino obiettivo secondario, ma non nascosto, del vertice dei capi di governo europei di domenica.
Italiani, tedeschi, austriaci, francesi e spagnoli, insieme ai greci sono i paesi più coinvolti e quelli che spingeranno maggiormente verso un accordo di questo tipo.
Le ultime notizie pre summit
Nel frattempo si è svolto ieri un incontro bilaterale, tra la Merkel e Macron al termine del quale, in una conferenza stampa congiunta, è emersa la proposta di rafforzare in modo consistente Frontex, l'apparato predisposto al controllo delle frontiere dell'Ue, ma al tempo stesso si è ribadito che è sbagliato ricollocare gli immigrati già registrati dal paese di prima accoglienza, in altri paesi.
Questo è uno dei motivi di scontro con Seehofer: infatti mentre la cancelliera auspica accordi bilaterali con i paesi di prima accoglienza, Italia e Grecia soprattutto, il suo ministro pretende che gli immigrati siano rispediti immediatamente al di fuori della Germania e dell'Unione.
Effetti collaterali delle difficoltà tedesche
Che la situazione sia delicata lo testimonia l'andamento dell'euro, che nel cambio col dollaro segnala, come un termometro, le difficoltà attuali. Il grafico settimanale ci mostra infatti la coppia appoggiata su un livello cruciale che se rotto, potrebbe presto portarci a rivedere i minimi del gennaio 2017, quando il cambio sembrava destinato alla parità. Tenere d'occhio l'andamento dell'euro ci darà la misura di quanto i mercati intenderanno prezzare il rischio Unione Europea.