Il dissenso per la condotta del ministro Matteo Salvini si è tradotto in una petizione lanciata sulla piattaforma change.org da alcuni membri di Possibile e altri esponenti dell'opposizione. Lo scopo dell'iniziativa è quello di presentare una mozione di sfiducia verso il ministro. In due giorni, sono state raccolte oltre 65mila firme online, e il numero continua ad aumentare.

I motivi della petizione

Sulla pagina del sito utilizzato per la raccolta di adesioni, si legge che il vicepremier avrebbe causato ''un conflitto istituzionale senza precedenti'' in merito all'accoglienza dei migranti e, in particolare, nei casi che hanno avuto come protagoniste l'Aquarius e la Diciotti.

Oltre a questo, avrebbe fatto delle ''gravissime affermazioni'' nei confronti dei cittadini rom, che si sono verificate alla luce della proposta, suggerita da Matteo Salvini, di eseguire un censimento dei rom stanziati in Italia. Un atto che sarebbe da ritenersi ancora più grave per il principio secondo cui, chi ha un ruolo legato alle Istituzioni e rappresenta il Paese, non deve in alcun modo ''diffondere idee fondate sull'odio razziale o etnico'', siano esse espresse in modo esplicito o implicito.

A seguito di queste osservazioni, i promotori della petizione intendono chiedere, insieme a chi ha aderito all'appello, di ''presentare e votare in Parlamento una mozione di sfiducia'' che metta agli atti l'operato del ministro.

'Salvini ha superato il segno'

Beatrice Brignone ha scritto sui social che gli ultimi comportamenti di del ministro ''hanno superato il segno''. La segretaria di Possibile fa riferimento alla vicenda dei 67 migranti della Diciotti sbarcati a Trapani, in cui è intervenuto addirittura il Presidente della Repubblica Mattarella, e alla forzata ironia in cui il ministro ha reagito con un "Andate via!" ripetuto tre volte alla notizia che quella stessa espressione è stata paragonata ad una manifestazione di razzismo da parte della Magistratura.

''Se un ministro sbeffeggia una sentenza della Corte di Cassazione, significa che si stanno già minando le fondamenta dello Stato'', ha ribadito la Brignone.

Ad aderire, anche Rossella Muroni, deputata di Liberi e Uguali, la quale ritiene Salvini ''non all'altezza del ruolo'', dal momento che ha rivelato, con le sue ultime azioni, di ''non conoscere o di tenere in scarsa considerazione l'articolo 3 della Costituzione'', che riguarda l'uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, oltre ad essersi "attribuito delle competenze che non gli spettavano".