Sembra avere tutti i contorni del giallo politico la vicenda della modifica, avvenuta nottetempo, di una parte del Dl dignità del governo Conte, da poco firmato anche dal presidente della Repubblica ed entrato, dunque, in vigore. Il ministro del Lavoro, nonché vice premier e leader del M5S, Luigi Di Maio, con un video postato su Facebook, accusa una non meglio precisata ‘manina’, probabilmente mossa per conto di “lobby di tutti i tipi”, di aver aggiunto di nascosto nel testo un passaggio nel quale si specifica che il provvedimento farà perdere 8.000 posti di lavoro in un anno.
Una falsità, secondo Di Maio, che nessun ministero del governo giallo-verde ha avallato. Allora chi sarebbe il responsabile? Il capo pentastellato nomi non ne fa ma, a poche ore di distanza, arriva la dura replica dell’ex ministro dell’Economia dei governi Renzi e Gentiloni, Pier Carlo Padoan. Una excusatio non petita che suscita l’ilarità di Di Maio: “Padoan mi sembra che abbia la coda di paglia: non l'ho mai nominato”.
La video-denuncia di Di Maio
“C’è un numero, 8.000, che i giornali riportano, perché nella relazione accompagnata a questo decreto c’è scritto che farà perdere 8.000 posti di lavoro in un anno”, afferma il ministro del Lavoro Luigi Di Maio in un video girato in auto ieri mentre si stava recando in Basilicata per una visita istituzionale.
Secondo il leader M5S quel numero non ha alcun valore e non significa nulla, visto che sarebbe comparso nella relazione tecnica al Dl la notte precedente al suo invio al Quirinale per essere contro firmato. Sicuramente, precisa, non sono stati né i ministeri, né i ministri i responsabili di questo 'mini golpe'. E allora chi?
Ecco allora la frase chiave: “Questo decreto dignità ha contro lobby di tutti i tipi”. Insomma, il dubbio di Di Maio "è che questo numero sia stato un modo per cominciare ad indebolire questo decreto".
La risposta non richiesta di Padoan
Parole pesanti ma che non chiamano in causa nessuno nello specifico. Fatto sta che il predecessore di Giovanni Tria al Mef si sente in dovere di replicare.
“Se insinuano che qualcuno della mia ex squadra si sia comportato scorrettamente - sbotta Pier Carlo Padoan - magari perché sobillato, lo respingo sdegnosamente: sarebbero accuse di una gravità incredibile”. Secondo Padoan, sia il decreto dignità che la relazione tecnica allegata vengono predisposti dallo stesso ministero del Lavoro, quindi dagli uomini di Di Maio. Una reazione scomposta che ha suscitato l’immediata replica del leader M5S. “Padoan mi sembra che abbia la coda di paglia: non l'ho mai nominato -replica stizzito – so solo che quella ‘manina’ non èstata della Politica”.