"Giornata attesa da 60 anni", così il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Di Maio ha commentato il disco verde che l’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati ha dato alla cosiddetta delibera Fico. Si tratta della delibera del presidente della Camera che di fatto taglia uno dei privilegi più discussi dei parlamentari, i vitalizi. I voti favorevoli sono stati i 9 di Lega e Movimento 5 Stelle, cioè la maggioranza di Governo, ma anche 2 provenienti rispettivamente da Fratelli D’Italia e PD. Solo i rappresentanti di Forza Italia hanno dato voto di astensione alla delibera.

Fatto sta che la delibera ora è effettiva e dovrebbe entrare in azione dal prossimo 1° gennaio. Adesso si attende una cosa simile per il Senato, perché la delibera, come vedremo, non vale per gli ex parlamentari di Palazzo Madama. Dopo i vitalizi l’obbiettivo dichiarato dal Governo passa sulle Pensioni d’oro, anche queste da tagliare.

Cosa prevede la delibera

Il taglio, come previsto dalla delibera riguarderà 1240 ex deputati di Montecitorio, cioè della Camera dei Deputati. I vitalizi per questi ex parlamentari verranno ricalcolati con il metodo contributivo come accade oggi per le pensioni degli altri cittadini. Il calcolo delle prestazioni previdenziali con il contributivo è più penalizzante in termini di assegno erogato rispetto al metodo retributivo o misto ed anche per i vitalizi, il solo utilizzo di questo sistema porterà tagli anche importanti sugli assegni.

Per il momento gli ex senatori non saranno oggetto della scure del nuovo Esecutivo, perchè come riporta il quotidiano "Repubblica", prima di allargare anche agli ex senatori questo meccanismo, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati vuole verificare la bontà costituzionale del provvedimento.

Ricorsi, commenti e polemiche

"Ora tocca ai senatori e coloro che minacciano azioni e ricorsi dovrebbero provare vergogna" così ha commentato il provvedimento Matteo Salvini, l'altro Vice Premier. Infatti molti avanzano dubbi circa la costituzionalità della delibera. Ricorsi alla Corte Costituzionale che presto sarà chiamata a dare parere su questi tagli.

Secondo il Presidente del Consiglio l'atto rappresenta un bel segnale dato dalla Politica al resto del paese e dello stesso avviso anche il padre della delibera, il Presidente della Camera Roberto Fico che ha aggiunto come secondo lui, l'atto non presenta alcun problema di conflitto con la Carta Costituzionale. Non sono dello stesso avviso i rappresentanti di Forza Italia che, come dicevamo prima, si sono astenuti dal votare la delibera all'Ufficio di Presidenza. Secondo Mara Carfagna per esempio, l'atto pur se apprezzabile e condivisibile, va corretto proprio per la questione costituzionalità. Perchè lasciare il provvedimento nel modo in cui è stato apparecchiato dalla maggioranza aprirà la strada a numerosi ricorsi alla Consulta. E da parte dei parlamentari di Forza Italia sono già stati presentati emendamenti in questa direzione, cioè a correggere la delibera.