Il vicepremier e leader pentastellato Luigi Di Maio, nel giorno della manifestazione nazionale del Pd a Roma, ha voluto dedicare una diretta serale su Facebook alla cosiddetta 'manovra del popolo', a poche ore dalla riapertura dei mercati. I toni di Di Maio sono stati molto duri ed alcune delle accuse lanciate contro Pd e Forza Italia (oggi i maggiori partiti d'opposizione) sono state davvero gravi. Secondo il vicepremier in Italia ci sono da una parte un governo compatto e credibile, impegnato a dar corso alle promesse elettorali, dall'altra invece Pd e FI che, non essendo capaci di fare opposizione sui contenuti, preferiscono usare i propri giornali per compiere 'terrorismo mediatico', nella speranza di provocare un innalzamento dello spread e un 'colpo di stato finanziario'.

Di Maio durissimo sui governi passati

Di Maio indossa i panni del vicepremier quando ricorda a tutti coloro che oggi manifestavano col Pd che, comunque, anche loro beneficeranno degli interventi del governo su redditi e pensioni. Poi, però, torna in tutto e per tutto leader dei Cinque Stelle attaccando frontalmente l'operato dei governi passati. Riferendosi alle risorse che verranno messe in campo per aiutare i truffati dalle banche, ricorda come una vergogna il decreto da lui ribattezzato 'salva padre della Boschi', poi non si ferma più. Il deficit al 2,4%? Di Maio ricorda tutte le percentuali di deficit fissate dal Pd dal 2014 al 2018, solo l'ultima delle quali inferiore al 2,4%, percentuali su cui nessuno avrebbe avuto da ridire, nonostante secondo lui non siano servite a finanziare altro che 'propri interessi e mancette elettorali' (segue un lungo elenco, tra cui si segnalano opere inutili, miliardi alle banche, F35 e il cosiddetto 'Air Force Renzi').

A chi lo attacca definendolo inesperto, Luigi Di Maio ribatte che certamente ha da imparare, ma il suo impegno è rivolto ai ragazzi che guadagnano poche centinaia di euro al mese, mentre 'quelli di prima', che ora vorrebbero insegnargli come spendere i soldi, hanno fatto deficit solamente per foraggiare le proprie lobby.

Il vicepremier non teme i mercati

Si mostra tranquillo, il leader dei Cinque Stelle, riguardo alla risposta dei mercati, proprio perchè pensa che guarderanno con favore ad un Paese che finalmente investe su giovani, imprenditori, pensionati. La strategia è sempre la stessa ed è chiarissima: convincere i mercati che i rischi della manovra non sono reali, ma semplicemente evocati, a mezzo stampa, da quelle forze politiche che temono di veder toccati i propri interessi e privilegi.

La replica di Matteo Renzi alle gravi accuse del vicepremier non si fa attendere: l'ex segretario del Pd accusa Di Maio di evocare il terrorismo mediatico per render conto del flop della propria manovra, ma il terrorismo è ben altra cosa, mentre 'quella dei media si chiama informazione'.