Michele Placido abbandona definitivamente i suoi trascorsi di intellettuale di sinistra per abbracciare il ‘cambiamento’ rappresentato dal nuovo governo formato da M5S e Lega. Il noto attore e regista di origini pugliesi rivela il suo cambio di rotta politico nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano Libero diretto da Vittorio Feltri. Certo, già in passato Placido si era scontrato con il mondo dell’intellighenzia della sinistra italiana per le sue posizioni, considerate poco ortodosse, sui presunti crimini commessi dai partigiani durante e dopo la guerra di Liberazione dal nazi-fascismo.

Ma la sua svolta gialloverde è emblematica del fatto che le idee politiche di Matteo Salvini e Luigi Di Maio stiano ormai facendo breccia anche nel muro granitico della cultura tricolore, finora appannaggio della sinistra.

Placido, regista impegnato e considerato da sempre ‘di sinistra’

Michele Placido ha da pochi giorni presentato il suo nuovo film al Festival del Cinema di Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo. La pellicola, dal titolo 7Minuti, racconta la storia di un gruppo di operaie donne, impiegate in una azienda tessile acquistata da una grande multinazionale. Un film ‘impegnato’, come molti di quelli girati dal regista di Ascoli Satriano, da sempre considerato uno dei massimi rappresentanti del mondo della cultura ‘di sinistra’ italiano.

“Mi piace dirigere storie forti”, ammette infatti Placido, intervistato dalla giornalista Annamaria Piacentini. In questo caso, la sua attenzione è focalizzata sulle donne e sui diritti dei lavoratori, sempre più messi in discussione in questa società basata sullo sfruttamento neoliberista del lavoro.

I problemi con la sinistra italiana

Passando a discutere in maniera più diretta di Politica, Michele Placido ricorda il periodo in cui è stato interprete, nei panni di attore stavolta, del film ‘Il sangue dei vinti’, basato sull’omonimo libro scritto da Giampaolo Pansa dove si raccontano le violenze perpetrate dai partigiani contro i fascisti, anche dopo la fine ufficiale della Seconda Guerra mondiale nel 1945.

Placido aveva avuto il coraggio di denunciare il fatto che “si coprivano i partigiani e le vendette anche nei confronti di ragazze che venivano violentate solo perché erano figlie dei Podestà”. Una presa di posizione che gli è costata, ammette, diversi “problemi” per il fatto di aver denunciato quella che lui stesso definisce sprezzantemente “una certa politica” che voleva coprire i crimini compiuti dalla sinistra e condannare solo quelli della destra, dei fascisti insomma.

La simpatia per il governo M5S-Lega

Insomma, una persona come lui, che ha dei lunghi trascorsi all’interno della “tradizione socialista”, ma dalla quale è rimasto deluso, oggi decide di dare apertamente fiducia al nuovo esecutivo formato da M5S e Lega.

Placido ammette di guardare “con interesse” al “nuovo governo” che, a suo modo di vedere, rappresenta un vero “cambiamento”. Il suo augurio è che Salvini e Di Maio riescano a “portare avanti” le loro idee, ma senza fallire subito perché, per vedere i risultati delle loro riforme, bisogna dar loro più tempo.