Alessandro Di Battista ministro degli Esteri. Per il momento è solo una suggestione giornalistica, una voce di corridoio, un rumor rivelato da qualche gola profonda ai giornalisti del Fatto Quotidiano. Ma la possibilità che il numero 2 del M5S possa tornare in Italia dal Sudamerica per ricoprire un ruolo di peso nel governo giallo-verde non è assolutamente campata per aria. Secondo il quotidiano diretto da Marco Travaglio, infatti, i grillini non ne potrebbero più di sopportare Giovanni Tria al ministero dell’Economia e sarebbero anche preoccupati dalla sovraesposizione mediatica dell’alleato leghista Matteo Salvini che rischia di oscurare il sole a 5 Stelle.
Per questo si starebbe seriamente pensando ad un rimpasto di governo, con Tria finalmente fuori da via XX settembre (sostituito da Paolo Savona) e il Dibba alla Farnesina, con l’ottimo Enzo Moavero Milanesi dirottato agli Affari europei, ora in mano a Savona.
Possibile rimpasto di governo a dicembre o gennaio
Dunque, secondo quanto scrive Luca De Carolis sul Fatto Quotidiano del 4 ottobre, il M5S avrebbe le tasche piene di Tria ministro dell’Economia a causa della poca collaboratività sul reddito di cittadinanza dimostrata dall’inquilino del Mef. Altro problema per i pentastellati è rappresentato dal successo mediatico di Salvini che, a loro modo di vedere, andrebbe controbilanciato da una personalità altrettanto forte che non potrebbe non rispondere al nome di Alessandro Di Battista.
Per questi due motivi i 5 Stelle starebbero pensando a un rimpasto di governo da mettere in atto a dicembre o gennaio prossimi, solo dopo l’approvazione della manovra finanziaria per non mettere in allarme gli odiati Mercati.
Dibba alla Farnesina
I pezzi da spostare sulla scacchiera di Palazzo Chigi sarebbero comunque pochi. Tria verrebbe defenestrato (a meno di improbabili dimissioni spontanee) e sostituito con Paolo Savona, l’attuale ministro agli Affari europei sul quale si era scatenata una crisi istituzionale tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Movimento, proprio perché Savona era persona non gradita al Colle per ricoprire il ruolo di ministro dell’Economia.
A trattare con l’Europa, a quel punto, sarebbe mandato il ‘tecnico’ Moavero Milanesi che, di conseguenza, lascerebbe libera la casella del ministero degli Esteri. Ed è a questo punto che entrerebbe in campo Di Battista dopo un ritorno anticipato dal viaggio in Sudamerica.
Il M5S svolta a sinistra
Certo, il Fatto parla di “piano difficile da realizzare”, ma non certo fantascientifico.
Dibba, infatti, rappresenterebbe un sicuro investimento mediatico in funzione anti Salvini e, inoltre, ridarebbe immediatamente entusiasmo alla base grillina, schiacciata dalla pressione subita in questi mesi dai suoi rappresentanti al governo. La spia che lo stesso Alessandro Di Battista sia cosciente del suo imminente ritorno sulla scena l’ha accesa lui stesso, pochi giorni fa, quando ha dichiarato che, nel caso in cui il M5S decidesse di scendere in piazza per spiegare la manovra economica ai cittadini, lui naturalmente non mancherebbe. Una manovra che, come ha confermato lo stesso numero 2 grillino, è la “più di sinistra degli ultimi 30 anni”. Dichiarazione che, ovviamente, pone il M5S ‘di sinistra’ in netta contrapposizione alla Lega ‘di destra’. Intanto, però, Di Battista non ha ancora annullato il viaggio in Africa previsto per il 2019, chiaro segnale che una decisione definitiva deve ancora essere presa.