Scompare la traccia di storia dal tema di maturità: la tipologia C, con la quale finora si è indicato il tema storico, non rientra nei nuovi programmi del ministero per il prossimo esame di maturità. Oltre alla cancellazione della terza prova, misura annunciata qualche giorno fa, ecco quindi ecco un'altra importante novità: le tipologia di tema diventeranno solamente tre, rispetto alle quattro precedenti.

Secondo i documenti ministeriali, la prima prova scritta del nuovo esame di maturità sarà strutturata in tre tipologie di prove: la tipologia A prevede l'analisi del testo, la tipologia B verte sull'analisi e la produzione di un testo argomentativo, mentre la tipologia C riguarda la riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Manca il tema storico.

La reazione degli storici

La novità, introdotta con una Circolare ministeriale e con un Documento di lavoro della commissione ministeriale, è stata duramente criticata dalle società degli storici che hanno diramato un comunicato congiunto di ferma opposizione. Gli storici ritengono che questa scelta sia un grande errore e chiedono al Ministro dell'Istruzione Marco Bussetti di ripensarci, in quanto la storia è disciplina fondamentale che sa orientare i giovani nelle scelte di ogni tipo. La misura inoltre sembra andare incontro ad una tendenza, già avviata con la riduzione del numero di ore d’insegnamento di storia negli istituti professionali, che porta a marginalizzare il ruolo della storia all'interno del curriculum scolastico.

La specificità del sapere storico, così facendo risulterebbe svilita e svuotata: questo significa anche ridurre e ridimensionare l’esperienza del passato come patrimonio di conoscenza e di identità, utile e necessario per la costruzione del futuro.

Una scelta inspiegabile

Oltretutto la scelta viene fatta senza che il Ministero né la Commissione abbiano mai ascoltato il parere degli storici, il corpo docenti e gli studenti, sia delle scuole che del mondo accademico: è quindi una scelta inspiegabile, visto anche che la disciplina non è mai stata attaccata fino a questo punto.

Nel comunicato, a firma congiunta di molte società di storici, come il Coordinamento delle Società degli storici, l'Associazione Italiana di Public History, il Cirse e l'Istituto Ferruccio Parri, si chiede un incontro con il Ministro e la revisione rapida del documento della Commissione. Una scelta che, sebbene non sia ancora definitiva, è il chiaro segnale di un netto cambio di passo, da parte del Governo, per quanto riguarda l'istruzione. Inutile sottolineare come anche questa scelta farà discutere, come già avvenuto in apertura dell'anno scolastico.