Il tweet pubblicato da Laura Boldrini il 24 ottobre scorso non lasciava spazio a dubbi sul suo giudizio circa il drammatico omicidio di Desirée Mariottini. La parlamentare di Liberi e Uguali, ex presidente della Camera, aveva definito i suoi aguzzini come degli “esseri disumani” e chiamato “tana” il luogo abbandonato e occupato da quei criminali nel centrale quartiere San Lorenzo a Roma. Certo, al momento in cui scriveva, non erano ancora certe le responsabilità di alcuni cittadini extracomunitari, immigrati clandestini nel nostro Paese, ma i sospetti ricadevano inevitabilmente su quell’ambiente.

Una uscita quasi ‘alla Salvini’ dunque quella della Boldrini che, però, anche questa volta, non è riuscita a salvarla dalla furia dei social nei suoi confronti. Anzi, questa manifestazione di improvvisa durezza deve essere suonata a molti come un affronto, visto che la Politica di LeU viene accusata di essere uno dei maggiori responsabili della cultura che ha favorito l’invasione dell’Italia da parte di orde di criminali clandestini.

Il post di Laura Boldrini sui tragici fatti di San Lorenzo

Erano esattamente le 14 e 11 minuti di mercoledì 24 ottobre quando Laura Boldrini decideva di pubblicare un post sul suo profilo Twitter. Il breve cinguettio inizia con un saluto alla “cara Desirée”, la 16enne pontina “finita in una tana di esseri disumani”, per non uscirne più viva.

L’ex presidente della Camera, rivolgendosi in prima persona alla defunta Desirée, ammette di non poter nemmeno immaginare quanto dolore stiano provando in questo momento i suoi familiari. Tweet concluso con la condivisione della speranza che i colpevoli di un crimine così efferato la paghino cara e vengano puniti come meritano.

Le reazioni degli haters: ‘Potevi stare zitta’

Insomma, niente di troppo diverso da quanto avrebbe potuto scrivere il leader della Lega Matteo Salvini.

Ma, evidentemente, l’originale funziona sempre meglio di una brutta copia. Per questo, sotto al post di Laura Boldrini, si possono leggere centinaia di commenti, quasi tutti dello stesso tenore. “Purtroppo è razzismo solo quando arriva un uovo sull'occhio, ma se vengono stuprate, tagliate a pezzi o ammazzate sfugge la parola razzismo”, scrive Luciano D. G. ricordando alla Boldrini il caso dell’atleta italiana di colore colpita in un occhio da un uovo (da lei inquadrato come caso di razzismo), contrapposto a quelli di Pamela Mastropietro e, ora, di Desirée Mariottini. “Povera Desirée, morta per non essersi piegata alla ‘avanguardia umana della globalizzazione’ da te glorificata. Potevi stare zitta, sarebbe stato più dignitoso”, la attacca invece Ladislao di D. Ma, tra i commenti al post, di insulti se ne possono leggere di ben peggiori.