Il professor Romano Prodi si riprende di diritto la scena Politica parlando di immigrazione, di crisi demografica del continente europeo e della necessità di accogliere più migranti di quanto si stia facendo ora, soprattutto in Italia. L’ex leader del centrosinistra, per due volte presidente del Consiglio (1996-98 e 2006-08), lancia il suo appello dal palco del Teatro Auditorium Manzoni della sua città, Bologna, dove in questi giorni (5-6 ottobre) si sta svolgendo il 37° Convegno Nazionale dell’Aimmf (Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia), dal titolo ‘Movimento di Popoli, Migrazioni, identità e tutele per i minori stranieri’.

Le considerazioni condivise da Prodi sul bisogno che avrebbe l’Europa di un maggior numero di migranti per evitare una devastante crisi demografica, fanno discutere.

‘Viviamo in un continente che ha bisogno di immigrati’

Il fondatore dell’Ulivo, Romano Prodi, anche se quasi ottantenne (classe 1939), si presenta in forma smagliante al convegno bolognese organizzato, come di consueto, dai magistrati che si occupano di minori. “Partiamo tenendo conto del fatto che l’immigrazione non è certo una caratteristica di oggi - esordisce il professore - tra l’altro, visto che di solito, quando una immigrazione è grande la chiamiamo biblica, volevo dire, la Bibbia non è mica stata scritta oggi”, commenta ironicamente per far comprendere il senso del suo discorso.

“E l’Italia - prosegue poi citando il caso specifico del nostro Paese - in questo secondo dopoguerra sostanzialmente” all’inizio non aveva nessun cittadino straniero sul suo territorio. Il ricordo dell’anziano ex premier va a quando era bambino e gli capitò di vedere il “primo soldato brasiliano di colore”. Per lui, commenta, “fu certamente una sorpresa impressionante”.

Ma al giorno d’oggi, chiosa, “viviamo in un continente che ha bisogno di immigrati. La democrazia europea obbliga a questo”.

Previsioni negative sul futuro dell’Europa senza migranti

Subito dopo, Romano Prodi si lancia in una previsione sul futuro prossimo dell’Europa che, anche se fondata su dati autorevoli, rischia di essere presa per un malaugurio.

“Noi entro la metà del secolo diminuiremo di popolazione del 10% - assicura lo storico rivale di Silvio Berlusconi - Germania, anche se nell’ultimo anno un po’ meno, Italia, Spagna, Polonia e altri grandi Paesi hanno una diminuzione rapidissima della popolazione. Solo la Francia ha un equilibrio abbastanza stabile. l’Italia perderà una ‘Emilia Romagna’ in una generazione, tanto per dare la concreta misura del crollo generazionale. E avremo un milione in più di persone oltre i 65 anni nei prossimi quattro anni, non fra un secolo”.

Romano Prodi: ‘Abbiamo bisogno di più migranti’

Per concludere, Prodi insiste sul rapporto tra crisi demografica e necessità di nuovi migranti. “Questa è una caratteristica demografica impressionante che non è corretta fortemente dall’immigrazione - afferma - perché il comportamento dei migranti è simile a quello del loro Paese per 4-5 anni, al quinto anno il comportamento è identico a quello del Paese di accoglienza. Quindi - conclude così il suo intervento - abbiamo bisogno di un flusso di migranti estremamente forte, altrimenti non abbiamo nessuna possibilità di portare avanti la politica economica.