Matteo Salvini non accetta lezioni da nessuno, da ipotetici 'nemici' come i commissari UE, ma nemmeno dagli alleati come Silvio Berlusconi. Il vicepremier come sempre non ha peli sulla lingua e lo manifesta anche nel corso di una diretta radiofonica a Rtl 102.5. La domanda che gli viene rivolta, in particolare, riguarda il recente appello di Berlusconi alla 'tre giorni' di Forza Italia che si è svolta a Milano. Il Cavaliere ha parlato di 'Salvini sottomesso al M5S' da più parti, tra le file di FI, si sono sollevati pareri decisamente contrari all'accordo di governo tra Lega e pentastellati che vede il partito berlusconiano all'opposizione, pur condividendo ancora con il Carroccio le strategie elettorali di un centrodestra teoricamente unito.

'Lezioni su come si governa? Curioso che vengano da chi ha governato male'

Salvini ha definito "curiose" le affermazioni che provengono da Forza Italia, parlando di "lezioni di governo da chi ha governato negli ultimi anni con risultati non brillanti". Il riferimento è al PD ed a Matteo Renzi, ma anche agli alleati (sempre più presunti). "Ogni mattina mi danno lezioni su cosa dovrei fare ed anche Forza Italia che ha fatto il patto del Nazareno ed ha governato con Monti, con Letta e con Renzi. I risultati economici non mi sembrano certamente straordinari". Il ministro dell'Interno si è detto comunque disponibile ad ascoltare "i preziosi consigli di governo che arrivano da Tajani e da tutti gli altri" (c'è un'ironia nemmeno tanto velata, ndr), sottolineando però di avere "un contratto di governo con Di Maio e con gli italiani ed è questo che seguo".

'Lo spread cresce? Prima c'è il diritto al lavoro degli italiani'

Il leader leghista è inoltre intervenuto al convegno organizzato dall'Ugl sul tema 'Crescita economica e prospettive sociali nell'Europa delle Nazioni', al quale ha presenziato anche la leader dell'estrema destra francese, Marine Le Pen. Le sue parole hanno toccato diversi temi, tra i quali uno 'caldo' di questi giorni che riguarda la crescita dello spread.

"Sono molto attento all'evoluzione dei mercati, ma il diritto al lavoro ed alle pensioni degli italiani viene prima di ogni cosa". E non ha mancato di sferrare un altro duro attacco ai commissari UE. Citando la presente Marine Le Pen, Salvini ha sottolineato l'idea comune della lotta contro l'immigrazione ed ha individuato "nemici comuni dei cittadini europei", facendo riferimento a Juncker e Moscovici "chiusi a Bruxelles nel loro bunker". Relativamente alle prossime elezioni per il rinnovo dell'Europarlamento che si terranno a maggio, il vicepremier ha auspicato "una rivoluzione del buon senso".