Matteo Salvini aveva ben chiaro ciò che avrebbe voluto fare qualora fosse arrivato al Governo. La sua idea era quella di mettere in atto un programma che rivedesse i finanziamenti alle attività che si occupano dell'accoglienza, in maniera tale che il business dell'immigrazione, secondo la sua opinione, cessasse di essere sotto la lente d'ingrandimento della criminalità organizzata. Ed un passo in avanti significativo è stato fatto proprio oggi, con la presentazione della nuova misura che fa dire "addio "ai trentacinque euro al giorno di cui ciascun migrante, seppur non direttamente, poteva beneficiare sin dal suo sbarco in Italia.

Per Salvini taglio della spesa farà cessare interesse della criminalità

L'approvazione del decreto sicurezza al Senato di fatto anticipa un taglio sensibile a quello che era il contributo dello Stato nel mantenimento dei migranti. Dai trentacinque euro attualmente in vigore si passerà ad una spesa quotidiana di meno di venti. o. Una misura per la quale Salvini non riesce a nascondere la propria soddisfazione."Chi vedeva l'immigrazione come una mangiatoia da oggi è a dieta" ha dichiarato, sottolineando che da ora in avanti mafia, ndrangheta e finte cooperative no profit si troveranno a ritenere meno conveniente interessarsi all'accoglienza e, dunque, sarà più probabile che a farlo siano solo i veri volontari.

Salvini ha detto che non sarà negata l'assistenza minima

Con l'ausilio del prefetto Gerarda Pantalone, a capo del Dipartimento Libertà civili ed immigrazione, Salvini ha inteso evidenziare che i tagli non mettono in discussione il supporto primario ai migranti. A chi arriverà, infatti, continuerà ad essere riservato il vitto, l'alloggio, un kit igienico sanitario, il pocket money (piccola cifra che va in tasca ai migranti) ed una scheda telefonica con cinque euro di credito.

Il minimo sufficiente, secondo il Ministro dell'Interno, per chiamare a casa e dire alla mamma che si è arrivati. Ogni struttura avrà servizi differenziati e alcuni privilegi saranno riservati unicamente ai rifugiati, quali ad esempio i corsi di italiano e di eventuale formazione professionale. Si tratta di un passo importante a cui, però, il Ministro degli Interni vuole aggiungere risultati importanti sul fronte dei rimpatri.

Proprio in tal senso, nei giorni scorsi, Salvini si è recato in Africa per stringere accordi con i paesi da cui arrivano molti migranti, in maniera tale da delineare una strategia che favorisca i ritorni nei paesi di origine.