Fabrizio Cicchitto, ex parlamentare del Partito Socialista Italiano, di Forza Italia e del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, ha recentemente fondato un nuovo movimento politico denominato 'Riformismo e Libertà'.
Cicchitto: 'Molti italiani non si riconoscono in M5S e Lega'
Secondo Cicchitto, in Italia ci sarebbe una vasta area di elettori che non si riconosce nei valori e negli ideali dei vincitori, ossia negli obiettivi e nei principi dell'attuale maggioranza governativa targata Movimento 5 Stelle-Lega. Per l'ex forzista, l'Italia, mai come in questo momento storico, sarebbe fragile ed esposta ad ingenti e consistenti pericoli soprattutto di carattere economico e finanziario.
E quindi, oggi più che mai, c'è bisogno di dare rappresentanza a quei milioni di italiani che non si riconoscono negli attuali equilibri politici e governativi. Intervistato dall'Agenzia di stampa nazionale 'Agenpress', l'ex parlamentare di cultura Politica prettamente socialista e liberale si è scontrato contro le intenzioni del Movimento 5 Stelle (e della Casaleggio Associati) di voler ridurre ulteriormente le indennità dei parlamentari italiani.
'Gli eletti in Parlamento non sono impiegati di secondo livello'
Secondo Cicchitto, i grillini sarebbero convinti del fatto che il ruolo principale dei parlamentari si riduca allo schiacciamento dei pulsanti per votare le leggi dello Stato. Pertanto, sempre i grillini sono convinti che i parlamentari siano tenuti ad eseguire gli ordini imposti e i diktat che provengono direttamente dalla Casaleggio Associati secondo il motto populista e reazionario: "credere, obbedire, combattere".
Conseguentemente, secondo la Casaleggio Associati, i parlamentari debbano essere trattati come degli impiegati di secondo livello, sia per quanto concerne le retribuzioni percepite che di fronte ad eventuale cambio di casacca partitica.
'Per il M5S è necessario ridurre gli stipendi dei politici e introdurre il vincolo di mandato'
Quindi per loro è necessario che si riducano gli stipendi dei politici e, al contempo, si introduca il vincolo di mandato, in completa distonia coi principi contenuti nella Carta Costituzionale. Secondo Fabrizio Cicchitto, "Si tratta evidentemente di uno stravolgimento totale della Costituzione ma specialmente dell’annullamento del ruolo dinamico, dialettico e libero del Parlamento".