Di Battista anche stavolta non ha deluso chi voleva parole molto nette. In un'intervista sul Nove ha tirato dritto su tutti i punti caldi della politica odierna.

Sulla Tav si è dichiarato fortemente contrario. Non respinge l'idea di un Referendum, ma resta dell'idea che l'opera è assolutamente inutile. Sulla questione invece dei migranti e delle parole di Baglioni, ha affermato che il cantante ha fatto bene a dire tutto quello che pensa.

Ha poi affermato anche di non essere contrario per partito preso a Salvini, ma che in realtà del vicepremier gli importa poco o nulla.

Di Battista: 'La Tav non si deve fare'

All'intervista sul Nove, nel programma Accordi e Disaccordi, Di Battista non si è certo tirato indietro nel commentare con parole dure la situazione Politica odierna.

Innanzitutto ha affrontato la questione della Tav, a suo parere opera da non fare per nessuna ragione. Occorrerebbe invece attivarsi per la costruzione della ferrovia Catania-Palermo, ha aggiunto, e anche di un treno ad alta velocità tra Roma e Matera.

Secondo Di Battista queste sono urgenze molto più rilevanti. Non esclude però la possibilità di un referendum, poiché se lo chiedono i cittadini lui ha affermato che non sarà mai contrario. Ha tenuto però a ribadire che la Tav "non si deve fare e non si farà".

'Baglioni ha fatto bene a parlare: i veri avversari però sono i poteri forti, Benetton in primis'

Di Battista è passato poi alla questione dei migranti, affrontando di petto la diatriba suscitata dalle parole di Baglioni. A suo modo di vedere il cantante avrebbe fatto benissimo ad esprimere le proprie opinioni, e ha anche aggiunto che lo ha sempre apprezzato come artista.

Alla domanda se lui sia contro Salvini è stato invece meno netto rispetto agli attacchi del passato. Ha infatti dichiarato che non è pro o contro Salvini, e che in realtà del leader leghista non gli importa proprio nulla. In realtà, a suo dire, i veri problemi sono ben altri. Innanzitutto i poteri forti, con i Benetton in testa, seguiti poi da De Benedetti e gli istituti di credito.

Ha quindi concluso affermando che va effettuata al più presto una modifica al codice di procedura civile, così da impedire alle banche di poter cacciare gli inquilini. Altri punti su cui si è soffermato sono stati il mutamento della governance di Bankitalia e la divisione da attuare tra banche d'affari e quelle commerciali. Su questi punti ha quindi rivelato di aver ricevuto già delle garanzie di attuazione da parte del vicepremier Di Maio.