Mercoledì prossimo, 30 gennaio, si riunisce la Giunta per le Immunità del Senato, iniziando dunque il suo esame sul caso Diciotti. Il Tribunale dei ministri ha chiesto di poter processare il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati per abuso di potere e sequestro di persona. L'accusa nello specifico è quella di aver impedito lo scorso agosto lo sbarco di 177 migranti dalla nave della marina militare italiana, bloccandoli di fatto al porto di Catania.

La procedura

La Giunta in questione è presieduta dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Dopo la sua relazione, toccherà a Matteo Salvini intervenire e spiegare i fatti dal suo punto di vista. Con l'assegnazione del caso alla Giunta, c'è un margine di 30 giorni entro cui l'organo parlamentare dovrà produrre una decisione. La proposta in questione sarà formulata dallo stesso Gasparri, in qualità di relatore. Entro la fine del prossimo mese la Giunta procederà al voto (palese) ed il seguito dovrà esprimersi l'aula di Palazzo Madama, anche in questo caso con voto palese.

I numeri pro e contro Salvini, l'ipotesi del Sole 24 Ore

Questa la procedura, mentre per quanto riguarda la possibilità che la richiesta di autorizzazione a procedere da parte del Tribunale dei ministri venga accolta favorevolmente dalla Giunta si tracciano già delle ipotesi in base alle dichiarazioni politiche di questi giorni.

Secondo la mappatura tracciata dal Sole 24 Ore ci sono buone possibilità che la richiesta venga accolta e che, dunque, per quanto riguarda la Giunta per le Immunità ci sia il nulla osta per processare Salvini. Quest'ultimo, secondo l'analisi formulata sulla versione online del noto quotidiano, potrebbe contare su 9 voti a favore, nel dettaglio i 4 della Lega, i 4 di Forza Italia ed 1 di Fratelli d'Italia.

In tal senso, infatti, il centrodestra sembra compatto per il 'no'. La Giunta è composta da 23 senatori, tra questi 7 sono del Movimento 5 Stelle. Ovvio che il voto pentastellato avrà il suo peso e, stando alle ultime dichiarazioni, il partito di Luigi Di Maio non dovrebbe opporsi alla richiesta del Tribunale dei ministri dimostrandosi coerente con i suoi principi in casi come questo.

Di Maio: 'Il M5S non si opporrà alla richiesta'

Stando a quanto dichiarato da Luigi Di Maio, ospite ieri a 'Non è l'arena' su La7, il M5S non si opporrà alla richiesta. "Salvini ha detto che si vuole far processare e non gli faremo un dispetto. Ma sarò il primo a dire che fu una decisione del governo - ha puntualizzato il vicepremier - perché si sta provando a scardinare il contratto di governo e farci cadere". La risposta di Matteo Salvini è sembrata però piuttosto seccata. "Votino secondo coscienza, non mi servono aiutini" ha dichiarato il leader leghista ai microfoni di Rtl 102.5.

La possibile mappatura del voto

Secondo l'ipotesi del Sole 24 Ore, pertanto, i voti a favore della richiesta del Tribunale dei ministri potrebbero essere 12.

Dunque i 7 del Movimento 5 Stelle, stando anche alle dichiarazioni di Di Maio, i 4 del Pd che non ha ancora preso posizione ufficiale, ma tutto lascia intendere che voti a favore ed anche l'unico esponente di Liberi e Uguali. Restando in bilico due voti, quelli dei senatori De Falco e Durnwalder esponenti, rispettivamente, del Gruppo Misto e della Svp. Gregorio De Falco è stato recentemente espulso dal M5S, ma le sue posizioni contro il decreto sicurezza di Salvini lasciano intendere che possa votare in favore dell'autorizzazione a procedere. Un'incognita il voto di Meinhard Durnwalder, il partito altoatesino era alleato con il Pd alle Politiche dello scorso marzo, ma recentemente ha stretto un'alleanza con la Lega alla provincia di Bolzano.