Dopo le polemiche suscitate dall'ulteriore rinvio dell'entrata in vigore del reddito di cittadinanza, il premier Conte si è esposto in prima persona per spiegare la situazione. Nel suo ultimo discorso agli Stati Generali dei consulenti del lavoro ha dichiarato che è stata una scelta necessaria per fare le cose nel modo migliore. A suo modo di vedere, dal momento che questa non è una concessione elettorale, ma il manifesto di questo governo, non sarebbero concessi errori.

Reddito di cittadinanza rinviato per necessità

L'odissea del reddito di cittadinanza sembra non avere fine.

Rinviato ulteriormente dal governo, ha subito scatenato nuove polemiche. La promessa di attuarlo in tempi brevi sembra essersi quindi dissolta secondo le opposizioni. Il premier Conte, però, agli Stati Generali dei consulenti del lavoro ha spiegato la situazione in un lungo discorso. Dal momento che il rdc non sarebbe una semplice concessione elettorale, ma una vera e propria bandiera per il governo, va perciò attuato nella maniera migliore. Per queste ragioni il rinvio sarebbe motivato dalla necessità di preparare tutto al meglio. Ha poi aggiunto che il rdc sarebbe la riforma più coraggiosa degli ultimi anni, nonostante le legittime perplessità che possono circondarlo. Sarebbe infatti un meccanismo, prosegue Conte, che valorizzerebbe il capitale umano della penisola.

Ne dovrebbero quindi beneficiare la stabilità sociale, la produttività e l'occupazione.

Quota 100 necessaria per il ricambio generazionale

Conte ha poi affrontato anche la questione delle Pensioni. Secondo lui la famosa Quota 100 non sarà soltanto utile per reimpostare la legge Fornero, ma soprattutto per avviare un autentico ricambio generazionale nel mondo lavorativo.

A suo dire, l'Eni e altre aziende gli avrebbero anticipato già che, per ogni lavoratore che andrà in pensione, saranno assunti 2-3 giovani.

Il premier è passato quindi a parlare della mediazione con Bruxelles. A suo parere questa non avrebbe affatto indebolito gli investimenti, come alcuni sostengono. Anche perché in tal modo si sono ottenuti ben 3,4 miliardi, con un piano futuro di investimenti di 10 miliardi per il territorio e per rimodernare tutte le infrastrutture.

Ha quindi concluso il suo discorso affermando che l'obiettivo della Politica non può essere la precarizzazione dei lavoratori. La dignità del cittadino è legata in modo totale alla occupazione stabile, e dunque ai contratti a tempo indeterminato. Si è detto dunque non contrario a quelli a tempo determinato, ma la vera politica con la "P" maiuscola" dovrebbe avere come scopo la stabilizzazione del tessuto sociale.